La Guardia di Finanza che bussa a casa, l’Agenzia delle Entrate che chiede documenti integrativi e infine sanzioni e richieste di restituzione somme indebitamente percepite. Uno scenario da film “horror” ma che potrebbe divenire realtà molto presto.Il Fisco infatti si prepara a fare partire la macchina dei controlli che stavolta riguarderà la quasi generalità dei contribuenti.
Siamo in piena pandemia da oltre un anno e per tamponare la crisi economica dal governo sono stati innumerevoli i provvedimenti di aiuto. Bonus, fondo perduto, indennità e indennizzi sono finiti a milioni di contribuenti e famiglie. Il Fisco adesso metterà a ferro e fuoco le banche dati, incrociando numeri e cifre per stanare chi ha fatto il furbo, producendo dichiarazioni mendaci al solo scopo di avere gli aiuti.
Ma se andrebbe considerato come un nobile intento quello di punire i “furbetti”, potrebbe non essere nobile se a finire nelle grinfie del Fisco sono contribuenti che in buona fede hanno male interpretato Dpcm, decreti, circolari, emendamenti e direttive che spesso sono difficili da capire anche ai professionisti del settore.
A pagare potrebbero essere tutti
È questo il pericolo maggiore che solleva “La Gazzetta del Mezzogiorno” che apre parlando di aiuti, aiutini, sostegni, bonus e ristori. Misure che hanno aiutato un po’ tutti, ma che adesso espongono a controlli da parte delle Agenzie Fiscali. E chi sarà colto in fallo, sarà soggetto a pesanti conseguenze. Sono innumerevoli le misure che hanno introdotto benefit a quasi tutti quelli che hanno subito il duro colpo della crisi pandemica.
Reddito di emergenza, bonus stagionali, bonus Partite Iva, bonus Professionisti, buoni spesa, contributi a fondo perduto e chi più ne ha più ne metta. Sono questi alcuni dei benefit introdotti e destinati a famiglie, lavoratori e imprese. Benefici che si aggiungono a tutte le misure di sostegno più o meno strutturali come il Reddito di cittadinanza per esempio.
Accertamento e verifica saranno la prassi
Tralasciando ciò che significano questi bonus dal punto di vista del debito pubblico, che ricadrà sulle generazioni future, va detto che nei prossimi anni gioco forza ci sarà una risalita degli accertamenti. È stata la stessa Agenzia delle Entrate, tramite la circolare n. 4 del 7 maggio scorso ad anticipare le linee di intervento che utilizzerà nei prossimi anni.
Come detto, l’obiettivo dichiarato è di scovare i furbetti, ma con ricadute sui cittadini che in buona fede sono stati oggetto delle difficili interpretazioni di una miriade impressionante di provvedimenti. Per carità, controlli preventivi in fase di erogazione dei sussidi vengono effettuati, ma ciò non significa che ciò che è stato è stato, anzi.
E così si tornerà a controllare la veridicità delle dichiarazioni Isee e delle relative DSU, così come si controlleranno meglio fatturati e ricavi per cui ha ottenuto i contributi a fondo perduto. Si ipotizza che diventeranno massicce le richieste documentali integrative che verranno chieste ai contribuenti. I prossimi anni saranno indirizzato proprio su questo.
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