Sicurezza dello stesso camionista, ma anche degli altri utenti della strada e perfino della flotta di una azienda dedita all’autotrasporto. I motivi per cui esistono regole rigide e ferree in materia di orari di guida per un camionista, sui riposi e sui tachigrafi sono molteplici.
La materia è regolamentata da normative Italiane, ma ormai anche da direttive UE a cui i vari Stati membri devono attenersi. Ma quali sono queste normative a cui si fa riferimento e come devono comportarsi i lavoratori del settore sono cose che necessitano del giusto approfondimento.
Cosa dice la Commissione Europea sugli orari di guida per i camionisti
In materia di circolazione stradale come si sa, tutto ruota intorno alle statistiche sugli incidenti. E in base ai dettami della Commissione Europea sulla Mobilità e sui Trasporti, sono proprio gli incidenti stradali e le loro statistiche a fissare dei paletti impossibili da superare in materia di orario di guida per gli autotrasportatori.
La stanchezza alla guida pare che incida in misura rilevante sulla media dei sinistri stradali rilevati. In pratica, la stanchezza alla guida è la motivazione di circa due incidenti ogni dieci. Ed i mezzi pesanti sono tra quelli maggiormente coinvolti.
Esigenze di portare a termine una consegna, magari per questioni relative al datore di lavoro, o semplicemente la voglia di terminare presto il viaggio e tornare il prima possibile a casa sono cose che potrebbero spingere un camionista a voler restare alla guida per più ore di quelle consentite. Pratica illecita come vedremo in seguito, ma anche pratica pericolosa per la propria incolumità, per la sicurezza degli utenti delle strade e per i mezzi che si guidano.
Disponibilità dell’autista
Come dicevamo, l’incrocio di normative nostrane ed europee è alla base della dottrina normativa da seguire. Si parte dal regolamento europeo relativo ai tempi di guida e di riposo imposti agli autotrasportatori. Parliamo del regolamento CE 561/2006 che si applica a tutti i Paesi membri della UE (compresa la Svizzera e quelli dell’area UE) a prescindere dal Paese di provenienza dell’Autotrasportatore o del camion.
Quanto tempo l’autista può guidare in maniera continua per essere in regola? Questa la domanda a cui adesso cercheremo di dare risposta. La normativa UE fa riferimento ai mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate, ma anche agli autobus per esempio. Nello specifico abbiamo:
- 9 ore di guida al giorno non consecutive;
- 10 ore al giorno di guida non consecutive per massimo 2 giorni a settimana;
- Massimo 4 ore e 30 minuti di guida per ciclo, intervallate da pause di 45 minuti consecutive;
- Massimo 56 ore di guida in una settimana o 90 ore di guida in due settimane consecutive;
- Nelle 24 ore 11 ore di riposo consecutive e 13 ore di impegno lavorativo o due turni di riposo da 3 ore e da 9 ore (in questo ordine) su un impegno lavorativo su 15 ore.
- 9 ore di riposo ridotto ma solo per 3 giorni a settimana;
- 45 ore di riposo a settimana se il camionista torna al proprio domicilio;
- 24 ore di riposo se non si è al proprio domicilio o residenza;
- Riposo di 45 ore più 24 ore nelle due settimane consecutive con 9 di recupero la settimana successiva quella in cui ci si è fermati per sole 24 ore.
Una normativa alquanto particolare quindi, perché tra riposo frazionato, riposo intero, disponibilità al lavoro e così via, non sempre è tutto chiaro. Va detto che la disponibilità deve essere di massimo 13 ore al giorno o massimo 15 ore ma solo per due volte a settimana. Va ricordato che la disponibilità non è il guidare. Nella disponibilità oltre alle ore di guida si aggiungono quelle di attesa e quelle di carico e scarico. Queste ore vengono considerate ore di lavoro e possono andare a creare conflitto con l’obbligo del riposo giornaliero nonostante durante queste ore di attesa, effettivamente non si guida.
In pratica, al termine delle ore di attesa, il camionista deve completare comunque il tempo di riposo che le normative prescrivono. Lavoro particolare quello del camionista o autotrasportatore in genere.
Il tachigrafo
Il tachigrafo è un apparecchio di controllo che registra i dati relativi alla ore di guida di un camionista e alle ore di marcia del mezzo da loro condotto. In gergo si chiamano VU, acronimo di Unità Veicolo, e sono di serie su tutti i veicoli immatricolati dopo l’entrata in vigore nel 2006 della nuova versione dell’apparecchio, cioè il tachigrafo digitale. Di serie naturalmente su tutti i veicoli immatricolati a far data dal 1° maggio 2006, cioè dall’entrata in vigore di questo obbligo imposto dalle direttive europee.
È fatto obbligo per i camionisti, saper utilizzare questo strumento che poi è quello che consente loro di monitorare il loro rientrare dentro la normativa vigente ed evitare guai quali possono essere le sanzioni comminate dagli organi di controllo e la decurtazione dei punti sulla patente.

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