Consiglio UE, Recovery Fund: Conte ottiene 209 miliardi

Avatar photo
Giuseppe Conte

Dopo una vera e propria maratona, in seno al Consiglio europeo, viene firmato l’accordo sul Recovery Fund all’alba di martedì 21 luglio 2020. La battaglia personale tra il leader olandese Mark Rutte e il Premier italiano Giuseppe Conte può considerarsi conclusa con un pareggio. Se da una parte l’Italia ha ottenuto addirittura più di quanto non prevedesse il piano originale di aiuti UE, attraverso il Recovery Fund, ovvero, 209 miliardi di euro anzichè i quasi 173 previsti, è anche vero che i Paesi Bassi sono riusciti non solo ad evitare il taglio degli sconti sui contributi da versare all’Unione Europea, ma hanno ottenuto un ulteriore sconto.

Sulla questione del freno d’emergenza, ovvero, un controllo sui Recovery Plan dei singoli Paesi europei con la possibilità da parte di qualsiasi Stato membro di porre il veto, e quindi il blocco di aiuti a chi stesse portando avanti un piano di rilancio ritenuto inadeguato, si può affermare che anche in questo caso è finita in parità la partita personale tra Rutte e Conte. Infatti, non sarà possibile applicare il veto, bensì ci sarà una valutazione complessiva della Commissione UE con votazione a maggioranza qualificata.

In poche parole, servirà il voto contrario del 55% dei Paesi membri che deve costituire il 66% della popolazione europea. Evidentemente, per Conte si tratta di una mezza vittoria, il Premier si è opposto fermamente al freno d’emergenza “facile”, ma non è nemmeno riuscito a evitarlo del tutto.

I Paesi “frugali” non sono riusciti a diminuire la portata del Recovery Fund che resta inalterata a 750 miliardi di euro, ma è anche vero che sono stati accontentati sulla riduzione delle sovvenzioni a fondo perduto, da 500 miliardi a 390 miliardi, con un conseguente aumento dei prestiti da 250 a 360 miliardi di euro. Tuttavia, questa modifica non ha inciso sul bilancio dell’Italia, anzi. Conte perde 3,8 miliardi di aiuti ma ne guadagna 38 in prestiti.

Se l’Italia sperava di poter usufruire dei soldi del Recovery Fund già in autunno, qui, non c’è stata una vittoria. I fondi arriveranno nel secondo trimestre 2021, tuttavia, potranno coprire anche le spese sostenute dal febbraio 2020: un compromesso, tutto sommato positivo. Il Consiglio europeo ha ammorbidito anche la linea sul rispetto dello stato di diritto, una mezza vittoria conseguita dall’Ungheria di Orban e della Polonia di Morawiecki, che tuttavia, non hanno di certo campo libero e saranno tenuti d’occhio.

Alla fine, è difficile stabilire chi abbia vinto e chi abbia perso. Rispetto a quattro mesi fa, ma anche pensando a come si stavano mettendo le cose meno di 48 ore fa, si può affermare che la missione di Conte è andata meglio di quanto si pensasse. Tutto sommato, l’Italia è il paese europeo che riceverà più soldi dal Recovery Fund.

Articoli e Approfondimenti consigliati