In attesa della conferma ufficiale, pare siano in arrivo delle novità sui contributi a fondo perduto 2021 che prevedono nuovi beneficiari. Infatti, la platea di soggetti relativa si amplia con aiuti destinati alle partite IVA che hanno conseguito ricavi tra 10 e 15 milioni di euro.
Le novità per le partite IVA più grandi
Dopo alcuni ripensamenti, le partita IVA con un fatturato compreso tra i 10 e 15 milioni di euro potranno fruire dei contributi a fondo perduto 2021. Si tratta di una new entry, visto che questa fascia di reddito conseguita da imprese e professionisti non ha potuto beneficiare del fondo perduto fino ad ora, da quando è iniziata l’emergenza da Covid-19. Il limite massimo di compensi, infatti, inizialmente era stato fissato a 5 milioni di euro, per poi passare successivamente a 10.
L’idea del governo mira a far recuperare anche quanto non ricevuto in precedenza. Infatti, per le partita IVA da 10 a 15 milioni di fatturato, sono previsti tre tipi di aiuti.
- un contributo a fondo perduto ottenuto con l’applicazione del 20% alla differenza tra il reddito medio mensile del 2020 e il fatturato medio mensile del 2019, cosa che dà diritto anche alla ricezione del secondo pagamento previsto dal decreto Sostegni bis;
- un contributo a fondo perduto alternativo, da ricavare con l’applicazione del 20% ma ad un altro periodo di riferimento (1 aprile 2020-31 marzo 2021 e 1° aprile 2019-31 marzo 2020). L’importo risultante si somma a quello previsto dal DL Sostegni 1 ma non viene erogato il secondo pagamento stabilito dal DL Sostegni bis;
- un contributo a fondo perduto alternativo a cui possono accedere solo coloro che non hanno diritto al primo contributo standard e che consiste nell’applicazione del 30% alla differenza dell’importo complessivo medio mensile dei ricavi ottenuti tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 e a quello relativo al periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.
I requisiti
Nessuna novità riguardo i requisiti richiesti. Le partite IVA più grandi devono aver conseguito un fatturato tra 10 e 15 milioni di euro nel secondo periodo d’imposta antecedente a quello di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Sostegni bis. Devono avere una partita IVA attiva al 26 maggio 2021. Devono aver fatto registrare una perdita di fatturato medio mensile di almeno il 30% tra i due seguenti periodi: 1 aprile 2019-31 marzo 2020 / 1 aprile 2020-31 marzo 2021.
Non resta che attendere i prossimi giorni per saperne di più. L’approvazione definitiva al Senato del testo comprensivo dei vari emendamenti dovrà avvenire entro il 24 luglio 2021.
Segui Pensioni&Fisco su Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellina