Del popolo italiano se ne possono dire davvero tante, un popolo caloroso, allegro, conviviale, generoso, ospitale , godurioso. Ma l’aggettivo con cui oggi mi viene da definire il popolo italiano è dignitoso.
Svolgendo il mio lavoro mi capita di leggere moltissime storie, di dare consigli in moltissimi frangenti e di comprendere situazioni che da di fuori difficilmente si comprendono. E mi rendo conto che in Italia la maggior dignità si trova in chi non ha.
Chi non ha soldi, chi ha bisogno è dignitoso, non mendica aiuti che non gli spettano (anche se ne avrebbe tutto il diritto). Ho visto famiglie senza reddito cui è stato rifiutato il reddito di cittadinanza per ISEE troppo alto…si ma riferito a 2 anni prima e nel frattempo, magari il papà ha perso il lavoro, alla mamma hanno ridotto le ore di lavoro e ci sono 3 figli che hanno fame. Aspettano, dicono che non gli spetta e stanno buoni e quando propongo di fare ISEE corrente per far vedere la reale situazione mi ringraziano come se fossi una benefattrice.
Dignità appunto. Gente che vive con i 287 euro mensili della pensione di invalidità civile senza sapere che gli spetterebbe anche il reddito di cittadinanza che non chiede e non si informa perchè non vuole elemosinare.
La dignità di chi non ha, ma vive la sua povertà con la testa alta!
Ma di contro c’è il popolo italiano dei furbi, di quelli che a Roma vengono chiamati “paraculi”, che se possono fregare lo fanno senza rimpianti. E’ il caso dei furbetti del reddito di cittadinanza, ma quella è solo la punta dell’iceberg.
Mi son capitate persone cui non spettava l’assegno sociale per i troppi beni immobiliari: una coppia con 3 case, oltre quella in cui vivevano, affittate e da cui ricavavano un buonissimo reddito chiedermi se potevano “regalare” le case ai figli per prendere l’assegno sociale.
Ed è in questi casi che viene meno la mia proverbiale pazienza e la mia diplomazia: lasciamo i sostegni assistenziali (che sono già pochi) che eroga lo stato a chi ha bisogno e non ha case affittate da cui prendere un reddito, lasciamo l’assegno sociale a chi non arriva a fine mese e non ha soldi per mangiare. Poi ci stupiamo se gli anziani rubano ai supermercati arrivando al punto di non ritorno e preferendo il reato al mendicare.
Sarebbe bello se tutti avessimo quella dignità che non ci fa arraffare indistintamente qualsiasi forma di aiuto (dovuto e non dovuto) ma che ci fa riflettere e ci fa decidere di lasciare quello che non ci serve a chi ne ha più bisogno di noi. Un pò come la spesa sospesa!
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