Andare in pensione con 58 anni di età sembra essere il sogno di molte lavoratrici anche e soprattutto alla luce di quello che il governo ha fatto nella legge di Bilancio con la nuova versione di opzione donna. Le critiche alla misura che per le 58enni è stata resa più difficile, collegata com’è ai figli avuti o a determinate categorie di potenziali aventi diritto, ha dimostrato l’interesse al pensionamento ad una età tanto favorevole. Ma opzione donna resta pur sempre una misura altamente limitativa sia come contribuzione versata, dal momento che necessita di 35 anni di contributi e sia come calcolo dell’assegno visto che è obbligatorio il calcolo contributivo. Un calcolo che finisce con il prevedere un taglio della pensione di oltre il 30% in alcuni casi. C’è una misura però ancora più favorevole di opzione donna, sia come età che come contribuzione versata. Ma è altrettanto limitativa come platea dei potenziali aventi diritto. Si chiama pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile 80%.
La pensione anticipata a 56 anni di età? Quando 20 anni di contributi bastano
La misura consente il pensionamento addirittura due anni prima rispetto all’opzione donna. E pure senza quei vincoli particolari sia di importo della pensione che di montante contributivo che opzione donna prevede. Le donne possono uscire già a 56 anni di età con soli 20 anni di contributi versati con questa misura. Inoltre il calcolo della prestazione non è per forza di cose un calcolo contributivo e quindi la pensione non è penalizzata rispetto all’opzione donna. L’unico requisito aggiuntivo, e diverso da opzione donna è quello dell’invalidità pensionabile o meglio dell’invalidità specifica come viene chiamata per la misura. In effetti si tratta di una invalidità che deve essere stabilita non dalla commissione medica per gli invalidi civili delle Asl, bensì dalla commissione medica dell’INPS. La pensione anticipata a 56 anni di età quindi è possibile.
In pensione a 56 anni di età ma cosa serve davvero?
In pensione a 56 anni di età con una pensione anticipata pure con 20 anni di contributi. Si chiama invalidità specifica perché è quell’invalidità che è riguarda l’attività lavorativa svolta dal diretto interessato. Infatti l’80% di invalidità pensionabile altro non è che è l’80% di riduzione della capacità lavorativa che un lavoratore ha nello svolgere le mansioni che comunemente svolge ogni giorno con la sua attività. Una volta che si è riconosciuto invalido almeno all’80%, si possono aprire le porte del pensionamento già a 56 anni di età. Ma ripetiamo, questo è solo per le donne, perché per gli uomini la misura, sempre con 20 anni di contributi versati si centra a partire dai 61 a di età. Sulla misura grava il meccanismo delle finestre mobili e quindi l’attesa per la decorrenza della prestazione deve essere pari a 12 mesi.