I lavoratori agricoli per poter accedere alla pensione hanno regole leggermente diverse rispetto alla generalità dei lavoratori. I contributi giornalieri che versano, infatti, assumono una valenza diversa in base al tipo di pensione che devono richiedere
Quanti contributi per la pensione?
L’anno di contributi si può considerare coperto qualora si siano versati almeno 270 contributi giornalieri. Per la pensione anticipata, unica eccezione, e solo per il diritto, servono un numero di giornate inferiori per la copertura di un anno di contributi, ovvero 156 contributi giornalieri.
Per poter accedere alla pensione di vecchiaia un lavoratore del settore agricolo dovrà compiere i 67 anni ed aver versato almeno 20 anni di contributi. I contributi giornalieri minimi per la copertura dei 20 anni si ottengono moltiplicando il contributo minimo annuale richiesto (270 giornate) per i 20 anni di contributi: i contributi giornalieri necessari per accedere alla misura di vecchiaia, quindi, sono 5400.
Si ricorda che ai fini del diritto alla pensione non si conteggiano le giornate di disoccupazione, anche indennizzata, nè quelle di malattia.
Per la pensione anticipata, come abbiamo detto, il requisito contributivo minimo è inferiore e di fatto è più facilmente raggiungibile. Nel 2022, indipendentemente dall’età, i lavoratori agricoli uomini possono accedere alla pensione anticipata con 6681 contributi giornalieri mentre per le donne ne sono richiesti almeno 6525.
Per i lavoratori, invece, che hanno iniziato a lavorare solo a partire dal 1996 vi è anche la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni con almeno 20 anni (da 270 giornate) di contributi versati a patto che la pensione spettante abbia un importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale INPS (si parla quindi di una pensione che nel 2021 doveva avere un importo pari a 1288 euro almeno).
Ovviamente i lavoratori agricoli possono andare in pensione anche con tutte la altre misure previste per la generalità dei lavoratori tenendo sempre presente che 1 anno di contributi equivale sempre a 270 contributi giornalieri.
Potranno, quindi, accedere alla pensione con:
- quota 100, a patto di aver maturato almeno 38 anni di contributi e almeno 62 anni di età raggiunti entro il 31 dicembre 2021;
- pensione quota 102, con requisiti maturati entro il 31 dicembre 2022 pari a 38 anni di contributi e 64 anni di età;
- pensione Ape sociale, i lavoratori agricoli ci rientrano come gravosi, con almeno 63 anni di età e 36 anni di contributi. Se, invece, il lavoratore è caregiver, disoccupato o invalido ci rientra anche con 30 anni di contributi.
- Pensione opzione donna con 58 anni di età e con 35 anni di contributi ma i requisiti devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2021.
Segui Pensioni&Fisco su Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellina