La pensione anticipata 2023/2024 si può raggiungere anche pagando. Ma solo in determinati casi. Non sempre, infatti, i contributi accumulati sono sufficienti a raggiungere il requisito richiesto per accedere all’uscita dal mondo del lavoro.
Si pensi, ad esempio a chi, pur avendo raggiunto i 62 anni di età nel 2023 non ha maturato i 41 anni di contributi. Come fare a guadagnare l’uscita nel 2023 se questa più che una scelta è una esigenza? Scopriamo tutti i modi di anticipare la pensione quando mancano pochi anni di contributi.
Contributi volontari
Se usati al momento giusto, possono essere utili i contributi volontari. Questo significa che devono essere usati nel momento in cui ci sono effettivi buchi contributivi per non lasciare il periodo scoperto.
Se usati, invece, a ridosso della pensione non permettono un reale anticipo, visto che richiedono un tempo abbastanza lungo per il loro versamento.
Se nella vita lavorativa un lavoratore versa contributi volontari per ogni periodo in cui non ha contributi effettivi (in tempo reale ovviamente), quel periodo scoperto non inciderà negativamente sulla pensione.
I contributi da riscatto anche prima della pensione anticipata
L’alternativa potrebbe essere quella del riscatto dei contributi. In questo caso il versamento può essere fatto anche a ridosso del pensionamento perché i contributi da riscatto possono essere pagati anche in un’unica soluzione.
Con questi contributi possono essere coperti determinati periodi previsti dalla Legge in cui non sono stati versati i contributi (per esempio il periodo di studi per il conseguimento della Laurea, un periodo di aspettativa non retribuita, il congedo per gravi motivi familiari, solo per citarne alcuni).
Riscattando i contributi è possibile recuperare anche diversi anni di versamenti riuscendo ad anticipare anche in maniera abbastanza corposa la pensione.
