Probabilmente molti cittadini, tediati dalle chiusure e dalle limitazioni che sono in vigore ormai da mesi e che da prima di Pasqua si sono inasprite per via della cancellazione della fascia gialla, avranno capito male.
Dal 26 aprile non diventerà gialla tutta l’Italia, anzi, saranno ancora molti i territori in fascia arancione e rossa con locali chiusi e severe limitazioni a spostamenti e libertà personali.
Infatti sono 14 le Regioni che aspirerebbero a diventare gialle ma non è detto che tutte lo saranno da lunedì prossimo visto che tutto dipende dal numero dei contagi e dall’indice RT. Per le altre speranze ridotte al lumicino e quasi sicuramente si resterà così ancora per un’altra settimana, spostando gli allentamenti a maggio.
Metà Italia spera di diventare gialla
Ritornare al ristorante o al bar in presenza e perfino la sera, fino alle 22:00 e solo nei locali con tavoli all’aperto potrebbe diventare realtà per circa metà degli italiani. Ma non si tratta solo di ristoranti e bar perché zona gialla vuol dire pure tornare a teatro, tornare al cinema (naturalmente con distanziamento e posti ridotti), spostarsi al di fuori della propria Regione (ma solo verso altre Regioni gialle), tornare a giocare a calcetto con gli amici e così via.
Tutto dipenderà dall’esito del report del venerdì di cui da tempo da notizia il Ministro della Salute Speranza. Venerdì se ne saprà di più e avremo conferma di quali Regioni che oggi sperano di diventare gialle, lo faranno per davvero.
Ecco le Regioni che aspirano a diventare gialle, monitoraggio il 23 aprile
Oggi è una data importante perché è atteso un Consiglio dei Ministri dove si definiranno le nuove regole per il passaggio alla nuova zona gialla. Infatti ci saranno regole precise per diventare gialli. Nello specifico:
- Due settimane in fascia arancione;
- Due settimane con livello di rischio più basso di quello che ha determinato l’ingresso in fascia arancione;
- RT sotto 1;
- Rischio complessivo moderato o basso.
In base ai dati di questi ultimi giorni, che non sono ufficiali dal momento che sarà venerdì 23 il giorno in cui ci saranno gli esiti del monitoraggio, possiamo già fare il punto con le Regioni dove c’è più di qualche speranza di tornare ad una piccola parvenza di normalità.
Senza improvvise impennate di tutti gli indici che il Ministero della Salute ed il CTS hanno come parametri, potrebbero tornare gialli Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto,
Probabilmente molti cittadini, tediati dalle chiusure e dalle limitazioni che sono in vigore ormai da mesi e che da prima di Pasqua si sono inasprite per via della cancellazione della fascia gialla, avranno capito male.
Dal 26 aprile non diventerà gialla tutta l’Italia, anzi, saranno ancora molti i territori in fascia arancione e rossa con locali chiusi e severe limitazioni a spostamenti e libertà personali.
Infatti sono 14 le Regioni che aspirerebbero a diventare gialle ma non è detto che tutte lo saranno da lunedì prossimo visto che tutto dipende dal numero dei contagi e dall’indice RT. Per le altre speranze ridotte al lumicino e quasi sicuramente si resterà così ancora per un’altra settimana, spostando gli allentamenti a maggio.
Metà Italia spera di diventare gialla
Ritornare al ristorante o al bar in presenza e perfino la sera, fino alle 22:00 e solo nei locali con tavoli all’aperto potrebbe diventare realtà per circa metà degli italiani. Ma non si tratta solo di ristoranti e bar perché zona gialla vuol dire pure tornare a teatro, tornare al cinema (naturalmente con distanziamento e posti ridotti), spostarsi al di fuori della propria Regione (ma solo verso altre Regioni gialle), tornare a giocare a calcetto con gli amici e così via.
Tutto dipenderà dall’esito del report del venerdì di cui da tempo da notizia il Ministro della Salute Speranza. Venerdì se ne saprà di più e avremo conferma di quali Regioni che oggi sperano di diventare gialle, lo faranno per davvero.
Ecco le Regioni che aspirano a diventare gialle, monitoraggio il 23 aprile
Oggi è una data importante perché è atteso un Consiglio dei Ministri dove si definiranno le nuove regole per il passaggio alla nuova zona gialla. Infatti ci saranno regole precise per diventare gialli. Nello specifico:
- Due settimane in fascia arancione;
- Due settimane con livello di rischio più basso di quello che ha determinato l’ingresso in fascia arancione;
- RT sotto 1;
- Rischio complessivo moderato o basso.
In base ai dati di questi ultimi giorni, che non sono ufficiali dal momento che sarà venerdì 23 il giorno in cui ci saranno gli esiti del monitoraggio, possiamo già fare il punto con le Regioni dove c’è più di qualche speranza di tornare ad una piccola parvenza di normalità.
Senza improvvise impennate di tutti gli indici che il Ministero della Salute ed il CTS hanno come parametri, potrebbero tornare gialli Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. Per queste Regioni la speranza proviene dal fatto che l’indice RT da giorni è abbondantemente sotto 1.
Non stanno messe bene Toscana, Liguria e Basilicata, anche se l’indice RT di queste Regioni è vicino ad 1 e quindi siamo sul filo del rasoio. Poche speranze invece per Campania, Sicilia e Calabria, attualmente in arancione. Nulle invece le speranze per la Sardegna e la Puglia, anche se ques’ultima da rossa potrebbe passare arancione.
Trentino Alto Adige, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. Per queste Regioni la speranza proviene dal fatto che l’indice RT da giorni è abbondantemente sotto 1.
Non stanno messe bene Toscana, Liguria e Basilicata, anche se l’indice RT di queste Regioni è vicino ad 1 e quindi siamo sul filo del rasoio. Poche speranze invece per Campania, Sicilia e Calabria, attualmente in arancione. Nulle invece le speranze per la Sardegna e la Puglia, anche se ques’ultima da rossa potrebbe passare arancione.