L’accordo sul Recovery Fund portato a casa dal Premier Conte, ha avuto un effetto positivo sui consensi dei partiti che sostengono la maggioranza di governo, o meglio, sulle forze politiche che auspicavano il raggiungimento di tale risultato. A confutare nei numeri questo effetto è il sondaggio politico SWG del 27 luglio 2020 diffuso dal TG La7 serale.
Bene PD e M5S, in calo Lega e FdI
La Lega resta il primo partito italiano con il 26,3%, in calo dello 0,2% rispetto alla settimana scorsa. Matteo Salvini è stato il leader dell’opposizione che maggiormente ha criticato il risultato ottenuto da Conte durante il vertice UE di Bruxelles. Il Partito Democratico gode dei benefici dell’intesa sul Recovery Fund e guadagna mezzo punto, salendo al 19,8% ma sempre molto lontano dal partito di Salvini.
In rialzo anche il Movimento 5 Stelle, quattro decimi che lo portano al 16,0%, da parte loro, applausi e grande apprezzamento per il presidente del Consiglio all’indomani del Consiglio Europeo. Brusca frenata di Fratelli d’Italia che perde lo 0,3% e scende al 13,9%, allontanandosi dal M5S. Non è un caso che l’unica forza politica di centrodestra a salire nei consensi dopo l’accordo sul Recovery Fund, sia Forza Italia. Silvio Berlusconi ha confermato di essere un europeista, in contrapposizione con la posizione degli alleati Giorgia Meloni e Salvini, il suo partito è cresciuto di due decimi, attestandosi al 6,2%.
Tiene Renzi, male Calenda
Lo stesso schema si è riproposto nelle intenzioni di voto ai partiti minori. Sinistra Italiana / MDP Art.1 registra un rialzo di due decimi e sale al 3,8%. Perde lo 0,2% Azione che scende al 3,1%, il suo leader, Carlo Calenda, è stato a suo modo critico con l’operato del Premier in Europa. Nessuna variazione per il partito di Matteo Renzi, Italia Viva resta fermo al 3,0%. Nonostante sia europeista, Emma Bonino ha criticato spesso Conte e forse questo è costato al suo partito una perdita di tre decimi che ha portato +Europa al 2,1%. Verdi 1,8%, in discesa dello 0,1%; Cambiamo! 1,3% (+0,1%); Altra lista 2,7%. Non esprime il suo voto il 38% degli italiani, dato in crescita di un punto.
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