Dal primo settembre finisce lo stop alle operazioni dell’Agenzia delle Entrate riscossione. Infatti fino al 31 agosto, invio di cartelle, pignoramenti, fermi e quant’altro, erano fermi per evidenti questioni di crisi economica e sanitaria dovuta dal Covid.
Ma da oggi il Fisco torna con tutta la sua forza a produrre la consueta sua offensiva. Ed i contribuenti che avevano pendenze di questo tipo tornano ad essere a rischio di pignoramento dei conti correnti, di fermo amministrativo dei veicoli e così via.
È da marzo 2020 che il Fisco era fermo, ma adesso si riparte
Come previsto riprendono le attività della riscossione coattiva. Dopo 17 mesi di stop, cioè da inizio pandemia, i contribuenti con debiti fiscali, multe, tributi non pagati e così via, tornano a rischiare gli stipendi, le pensioni o i conti correnti. Il governo Draghi non ha previsto alcuna novità in materia, nessuna proroga allo stop e nessun freno alle attività della riscossione che c’è da scommetterci, ripartirà con forza come non mai.
Nessuno sarà esentato, dalle Partite Iva alle famiglie, dai lavoratori pubblici a quelli privati e ai pensionati.
Cosa accade adesso
In primo luogo, se per tanti mesi la cassetta della posta dei contribuenti si era alleggerita dalle cartelle, adesso torneranno ad arrivare. E poi ripartiranno le notifiche delle cartella esattoriali, le intimazioni di pagamento e così via.
Tutto ciò che per mesi non si verificava, adesso ripartirà con forza.
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