Il vaccino per il coronavirus esiste e funziona, ma non è stato sperimentato sulle cavie.
L’idea sarebbe quella di distribuirlo senza sperimentazione di modo che da cavie facciano i cittadini.
Vaccino COVID senza sperimentazione
A riportare la notizie è La Stampa secondo cui l’Europa starebbe cercando di ottenere un’autorizzazione speciale per somministrare il vaccino entro fine anno, alle categorie più a rischio, come gli anziani, senza che sia terminata la fase si sperimentazione.
Sembrerebbe (ma vi è certezza al riguardo) che la procedura speciale senza terminare la sperimentazione del vaccino, non metterebbe a rischio la popolazione poichè tale vaccino ha già passato i test sulla tossicità e sulla sicurezza.
Se la procedura speciale non venisse, però, autorizzata si fa presente che i tempi di rilascio del vaccino anti COVID-19 potrebbero allungarsi (si suppone che la fine della sperimentazione possa arrivare non prima della primavera prossima) lasciando il mondo a rischio contagio coronavirus.
Ma che rischi si corrono ad usare un vaccino non ancora totalmente sperimentato?
Anche se si escludono a priori effetti collaterali gravi, in primis il rischio è economico perchè l’utilizzo di un farmaco per il quale non è stata portata a termine la sperimentazione potrebbe portare alla richiesta di eventuali risarcimenti.
Da tenere presente che se uno stato decide di utilizzare un vaccino di cui non è terminata la sperimentazione la responsabilità di quello che potrebbe accadere sarebbe interamente a carico dello Stato. Se si usasse in una fase intermedia la responsabilità sarebbe per il 50% dell’azienda produttrice e per il 50% dello Stato; dopo il termine della sperimentazione esclusivamente dell’azienda.
Per rimanere informato sul Coronavirus leggi anche:
Stato di emergenza fino al 31 dicembre?
Stato di emergenza non limita la libertà
Segui Pensioni&Fisco su Google News, selezionaci tra i preferiti cliccando in alto la stellina