Il presidente dell’Assindatcolf, Andrea Zini, ritiene che anche le badanti debbano rientrare tra le professioni che riceveranno in vaccino anti Covid in via prioritaria.
“In Italia le badanti sono circa 1 milione, tra regolari e non. Seppur in un ambito più ristretto, i compiti che svolgono possono essere equiparati a quelli del personale che opera nelle Rsa. Includere le badanti tra le categorie che riceveranno il vaccino in via prioritaria sarebbe, quindi, un’operazione sensata e logica” sostiene Zini.
A tal proposito fa eco anche Filippo Diaco, presidente del patronato ACLI di Bologna che sostiene che “C’è una categoria che continua ad essere dimenticata durante questa pandemia ed è quella dei caregivers, formali ed informali”.
Già ad aprile Diaco aveva sostenuto che il problema di colf e badanti doveva essere risolto equiparando la professionalità a quella di altri operatori socio sanitari.
“Tra le priorità vaccinali ancora una volta sono stati dimenticati i caregivers, ovvero i familiari dei malati cronici ed anziani fragili, ma anche colf, badanti e baby sitter”“.
Le badanti, infatti, proprio come gli operatori socio sanitari si prendono cura e accudiscono persone disabili o anziane nel domicilio e possono essere a rischio contagio. Il dovere, secondo Diaco, è quello di prendersi cura di chi si prende cura.
“Per questo chiediamo che, finalmente, le professioni domestiche vengano equiparate a quelle socio-sanitarie e sia prevista per loro una precedenza nella somministrazione dei vaccini, come avviene per le figure che svolgono attivita’ assimilabili, ma riconosciute formalmente”.“