Voto M5S su Rousseau: sì a governo Draghi. Di Battista lascia

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Il risultato del voto su Rousseau, avalla l’entrata del M5S nel governo Draghi. Ma quali saranno le conseguenze?
Nuovo Rem

Il tanto atteso voto del Movimento 5 Stelle sulla piattaforma Rousseau ha dato il suo esito: il “sì” al governo di Mario Draghi vince con il 59,3%, contrari il 40,7%. In termini numerici, hanno votato 74.537 iscritti su un totale di 119.544 aventi diritto.

Il M5S entra nel governo Draghi

Il risultato del voto effettuato sulla piattaforma Rousseau dagli iscritti, ha sancito l’entrata del Movimento 5 Stelle nel governo a guida Draghi. O meglio, ha confermato la linea dettata dai principali leader del M5S, in primis Beppe Grillo, che è tornato a parlare dopo un lungo periodo di silenzio. Adesso, non resta che attendere il voto di fiducia dei parlamentari 5 Stelle, al nuovo esecutivo, che avverrà dopo la salita al Quirinale dell’ex presidente della Bce da Sergio Mattarella.

Il sì al governo Draghi non è un stato plebiscitario, c’è da tenere conto che sono stati oltre 30mila i voti contrari. Alessandro Di Battista ha sempre caldeggiato per il no, in quanto contrario a un esecutivo tecnico e soprattutto alla presenza di Silvio Berlusconi nella maggioranza, che diventa con Forza Italia un alleato del Movimento 5 Stelle. L’ex deputato accetta la decisione degli iscritti, confermando il suo disappunto, tanto da affermare che si farà da parte e non parlerà più a nome del Movimento.

Il gruppo parlamentare del M5S si spaccherà?

Di Battista a parte, ci sono esponenti parlamentari del Movimento 5 Stelle che non erano favorevoli alla formazione di un governo con Premier Draghi. Pare che siano pochi, come il senatore Mattia Crucioli, ma in ogni caso, potrebbero non votare la fiducia e indebolire il partito. Salvo colpi di scena, il nuovo esecutivo vedrà la luce e sarà appoggiato da tutti i partiti, a eccezione di Fratelli d’Italia.

A questo punto, c’è da chiedersi cosa si comporteranno gli elettori del Movimento 5 Stelle, contrari al governo Draghi, alle prossime elezioni. Il M5S rischia di perdere ulteriori consensi, sondato in media intorno al 15%, ma ricordando che alle Politiche 2018 aveva raccolto quasi il 33%, potrebbe scendere ulteriormente. Ovviamente, tutto dipenderà da quanto conterà il Movimento nell’ambito di una maggioranza larga, ma anche poco coesa.

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