Se davvero venisse varato un condono delle cartelle esattoriali sarebbero diversi gli effetti che si materializzerebbero. Secondo noi un condono tombale come quello che intende varare qualcuno, sarebbe un provvedimento inutile per diverse ragioni. Ma resterebbe uno spot pubblicitario per il governo che lo vara. Resterebbe un provvedimento inevitabilmente criticato per le opposizioni, ma sempre per spot. Ed a conti fatti non servirebbe a quasi nessuno. Ecco perché secondo noi è così e da dove partono le nostre considerazioni.
Cartelle esattoriali: ecco a cosa serve il condono
Una cosa è la rottamazione delle cartelle esattoriali, un’altra è il condono. La rottamazione delle cartelle esattoriali è una sanatoria offerta ai contribuenti che possono così pagare a rate le cartelle, con tagli di sanzioni e interessi. In pratica, cartelle a saldo, con sconti e agevolazioni. Ma con il contribuente che deve pagare comunque, anche se non a prezzo pieno, i suoi debiti.
Il condono invece non prevede pagamento alcuno. Il contribuente può godere di un vero e proprio colpo di spugna dei debiti. Nessun pagamento sarebbe dovuto. L’interessato potrebbe vedere la cancellazione dei suoi debiti materializzarsi senza troppo impegno. E senza alcuna domanda da presentare. Una cosa questa che invece per la rottamazione delle cartelle è necessaria.
Ecco chi si vanterebbe del condono e chi lo attaccherebbe
Se i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali sono tanti, è evidente che un eventuale condono diventerebbe subito un provvedimento spot del governo. Un provvedimento che in quanto a gradimento è sicuramente ai massimi livelli. E il gradimento dell’esecutivo verrebbe aumentato a dismisura. Ma per le opposizioni invece diventerebbe uno strumento di critica tra i più aspri nei confronti del governo. Perché l’esecutivo verrebbe accusato di fare un favore ai grandi evasori fiscali e di penalizzare chi invece le cartelle le paga. Che diventerebbero i “fessi” di turno. Ecco perché diventerebbe uno spot pure per le opposizioni. Ma a conti fatti, come vedremo adesso, non ci sarebbe niente di talmente eccezionale da giustificare chi si vanta di questo provvedimento e chi invece lo critica. Quindi sia dal punto dal punto di vista del governo che delle opposizioni. Perché diciamo tutto questo? Perché in effetti chi ha buste paga, stipendi, beni assoggettabili a ipoteche o peggio ancora pignoramenti, comprese le pensioni per esempio, non godrà di alcun vantaggio. Altro che favore agli evasori. Ed altro che tabula rasa dei debiti.
Un provvedimento che servirà a poco quindi?
Chi gode del condono sostanzialmente è colui che non ha nulla da perdere oggi. Cioè è colui che a prescindere da tutto non rischia certo di essere assoggettato alle procedure forzate dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Parliamo di nullatenenti, deceduti senza eredi, titolari di piccole imprese fallite e così via dicendo. E trattiamo di cartelle che per l’Agenzia delle Entrate Riscossione rappresentano più un peso che un utile. Perché sono cartelle che non si possono più incassare e che al concessionario pesano dal punto di vista economico tra notifiche da inviare e personale da dedicare all’operazione incasso.
Quindi, la cancellazione delle cartelle con condono, non riguarderebbe i contribuenti che sono attaccabili.