In molti, erroneamente pensano che servono 20 anni di contributi per avere diritto a una pensione, seppur minima. Bastano, però, anche soltanto 60 mesi di lavoro (5 anni) per avere diritto a una forma di pensione che potrebbe essere inaspettata.
Si tratta della pensione di vecchiaia contributiva che richiede un minimo di 5 anni di contributi con la quale avere un trattamento previdenziale calcolato con il sistema contributivo. Certamente si tratta di una pensione dall’importo abbastanza modesto, ma è pur sempre un trattamento che si aggiunge al reddito familiare e, quindi, deve essere sempre ben accettato.
Questa tipologia di pensione prevista dalla Legge Dini del 1995, è stata pensata come una sorta di tutela che possa garantire una forma di entrata a chi ha lavorato per pochi anni.
Come funziona la pensione con 60 mesi di contributi?
Vediamo come funziona questa misura di pensionamento e a chi spetta. Come abbiamo detto il requisito contributivo è di soli 60 mesi di versamenti, anche non continuativi. E’ necessario che tutti i versamenti ricadano nel sistema contributivo, ovvero che siano stati effettuati a partire dal 1° gennaio 1996 (non bisogna avere nessun contributo precedente).
La pensione è calcolata sugli effettivi contributi versati ed essendo una pensione contributiva se l’importo è molto basso non spetta neanche l’integrazione al trattamento minimo.
A beneficiare di questa misura possono essere lavoratori autonomi e dipendenti sia del settore pubblico che di quello privato. Si tratta di soggetti che pur avendo versato pochi contributi non raggiungono i requisiti minimi per avere diritto alla pensione di vecchiaia. Alla pensione si può accedere al compimento dei 71 anni di età.
Come si richiede la pensione con 60 mesi di contributi?
Per richiedere la pensione a 71 anni con 60 mesi di contributi, si deve presentare apposita domanda di pensione all’Inps verificando, prima di farlo, il proprio estratto conto contributivo e i requisiti della misura aggiornati all’anno in cui si presenta domanda (il requisito dei 71 anni, infatti, è soggetto ad aggiornamento in base ai dati Istat e nei prossimi anni potrebbe aumentare.
Conoscere questa forma di pensionamento potrebbe essere molto importante per coloro che non conoscono bene l’ambito previdenziale visto che anche pochi anni di lavoro, magari discontinuo, potrebbero dare diritto a una entrata mensile. Anche con pochi anni questa misura potrebbe spettare, ma solo a chi non ha versamenti fatti prima del 1996 (perché in tal caso il sistema di calcolo sarebbe misto e non contributivo puro).