Roma si prepara a inaugurare il primo ospedale veterinario pubblico e gratuito d’Italia, un progetto innovativo che rappresenta un importante passo avanti nella tutela degli animali e nel supporto alle famiglie in difficoltà economica. La struttura sorgerà presso il canile comunale della Muratella, nel quadrante sud della Capitale, e sarà finanziata interamente dal Comune con un investimento di 6,5 milioni di euro.
L’ospedale si estenderà su un’area di oltre 900 metri quadrati e comprenderà:
- un pronto soccorso operativo 24 ore su 24;
- due sale operatorie attrezzate;
- reparti di degenza post-chirurgica e terapia intensiva;
- laboratori di analisi e radiologia per diagnosi avanzate;
- ambulatori per visite e accertamenti diagnostici;
- spazi per la formazione universitaria e la ricerca veterinaria.
Inoltre, saranno realizzati tre nuovi edifici destinati a ospitare fino a 60 cani, un modulo per la degenza degli animali infetti e un’area recintata per lo sgambamento.
Primo ospedale gratuito e pubblico per animali
Inizialmente, l’ospedale offrirà cure gratuite agli animali senza famiglia, come quelli ospitati nei canili e gattili comunali. Successivamente, l’accesso sarà esteso anche agli animali adottati da queste strutture e, in futuro, potrebbe essere reso disponibile ai cittadini con un reddito ISEE inferiore ai 15.000 euro.
I lavori per la realizzazione dell’ospedale sono iniziati nel febbraio 2025 e si prevede che dureranno circa 21 mesi, con l’apertura prevista per il 2027 . Il Comune di Roma ha lanciato un appello agli investitori privati per garantire la sostenibilità a lungo termine del progetto, sottolineando l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per il successo dell’iniziativa.
Questo ospedale rappresenta un modello replicabile in altre città italiane, promuovendo una maggiore equità nell’accesso alle cure veterinarie e rafforzando il legame tra le persone e i loro animali da compagnia.
Perché è un progetto importante?
Sempre più persone considerano gli animali domestici membri della famiglia. Tuttavia, fino a oggi, la sanità pubblica non ha mai incluso cure veterinarie gratuite o mutualistiche. Questo ospedale è il primo segnale concreto di un cambio di paradigma: si riconosce il diritto alla salute anche per gli animali, soprattutto se sono compagni di vita insostituibili per molti, come anziani, persone sole o famiglie in difficoltà.
Uno dei motivi principali per cui molte persone rinunciano o abbandonano un animale è l’impossibilità economica di affrontare le spese veterinarie. Offrire cure gratuite o a basso costo riduce questa motivazione e favorisce un’adozione più consapevole. Inoltre, animali più sani, controllati e curati significano meno randagismo, meno emergenze sanitarie e una gestione più umana ed efficiente del territorio.
Il progetto, una volta a regime, potrebbe aprirsi anche ai cittadini con reddito ISEE basso, offrendo loro cure veterinarie senza costi proibitivi. In tempi di crisi economica, questa è una misura che alleggerisce la pressione su chi già fatica ad arrivare a fine mese, ma non vuole rinunciare a garantire salute e dignità al proprio animale.
L’ospedale veterinario gratuito apre la strada a un concetto più inclusivo di sanità pubblica: non solo destinata all’uomo, ma estesa anche ai suoi compagni non umani. Questo approccio è in linea con la filosofia “One Health”, riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui la salute di esseri umani, animali e ambiente è interconnessa.
La struttura avrà anche spazi destinati alla formazione universitaria e alla ricerca veterinaria. Questo significa investire in competenze, aggiornamento scientifico, nuove tecnologie e buone pratiche sanitarie. Un beneficio diretto per il territorio e per tutto il comparto veterinario. L’esperimento romano potrebbe diventare un modello da esportare anche in altre grandi città italiane. Se funziona, dal punto di vista gestionale, sanitario ed economico – dimostrerà che è possibile creare un servizio pubblico veterinario sostenibile ed efficace, ispirando altre amministrazioni locali a fare lo stesso.