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In pensione 3 anni prima, bastano 5 anni di contributi in più

Il superamento della legge Fornero non c’è ancora. Perché la riforma delle pensioni dell’ex Ministro del governo Monti è una legge ancora pienamente in vigore. Da diversi anni si parla di superarla, ma anche dopo l’ultima legge di Bilancio nulla è cambiato. Però è proprio l’ultima manovra finanziaria che ha introdotto per qualcuno una notevole possibilità di anticipare le uscite rispetto ai requisiti ordinari legati alla legge Fornero. C’è una possibilità per esempio di uscire 3 anni prima con una misura non certo nuova, ma potenziata e resa più semplice da sfruttare nel 2025. Basta infatti un versamento in più del solito pari a 5 anni di contributi ed una pensione a 64 anni, cioè 5 anni prima, è possibile.

In pensione 3 anni prima, bastano 5 anni di contributi in più

Oggi il sistema pensioni italiano è un sistema contributivo. Le pensioni vengono calcolate interamente in base ai contributi versati. Ma il sistema contributivo che di fatto penalizza gli importi delle pensioni, finisce con il favorire una maggiore flessibilità in uscita proprio alla luce di alcune novità recentemente introdotte. Una flessibilità ben maggiore di quella che offrono le altre misure di pensionamento in deroga ai requisiti ordinari, a partire dalla quota 103 e per finire alle varie Ape sociale, quota 41 e opzione donna. Per i contributivi puri, chiamati anche nuovi iscritti, ovvero per chi ha il primo versamento di contributi dopo il 31 dicembre 1995, si può lasciare il lavoro a 64 anni di età. E con solo 20 anni di versamenti. Ma ecco la novità. Utilizzando anche i fondi pensione integrativi, con 25 anni di versamenti una misura che come vedremo è limitata da un requisito di importo minimo della prestazione da raggiungere, diventa più semplice.

La pensione a 64 anni di età, con 25 anni di versamenti e non 20 anni, tutto più facile

Ogni governo che ha provato a correggere la legge previdenziale si è dovuto scontrare con i vincoli di bilancio di Bruxelles, i limiti di cassa e altre urgenze diverse rispetto al capitolo previdenziale. Ecco perché misure come la quota 41 per tutti non sono state introdotte. Nel sistema contributivo come detto esiste la pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e con 20 anni di versamenti. Bisogna arrivare però a raggiungere una pensione non inferiore a 3 volte l’importo dell’assegno sociale. Le donne con più figli devono raggiungere una pensione non inferiore a 2,6 volte l’assegno sociale. Le donne con un solo figlio. invece possono andarci con 2,8 volte l’assegno sociale.

Ecco la novità 2025 che aspetta solo di essere sfruttata

Con l’ultima legge di Bilancio entrata in vigore nel 2025 per raggiungere le soglie di importo minimo delle pensioni utili alla pensione a 64 anni, si può usare anche la previdenza complementare. Usare i fondi provenienti dalle rendite da previdenza integrativa facilita il raggiungimento. Ecco quindi che andare in pensione a questa età diventa più facile. Solo che per sfruttare questa opzione servono 25 anni di versamenti all’INPS. In pratica, 5 anni in più rispetto al limite ordinario. Quindi, con 25 anni di contributi si va in pensione a 64 anni adesso. Raggiungendo più facilmente l’importo minimo del trattamento utile ad ottenere il via libera alla pensione da parte dell’INPS.