Accidenti, di nuovo lo ha fatto. Mentre Macron, Starmer e chi più ne ha più ne metta, dopo 10 minuti dal raid israeliano contro l’IRAN sono usciti con dichiarazioni e prese di posizione, il nostro Governo e la Premier Meloni non lo hanno fatto. E a sinistra subito alla carica. Il governo italiano è ai margini, oppure non ha una posizione chiara, oppure, è complice di Netanyahu. In fila come sempre Elly Schlein, Giuseppe Conte, quelli di Potere al Popolo, Fratoianni e Bonelli e alla fine naturalmente Matteo Renzi. Anche se l’attacco è fatto verso uno Stato, pericoloso come l’IRAN, che contro ogni regola internazionale, sta puntando alla bomba atomica. Che per via del regime degli ayatollah, continua a compiere atti criminali contro giovani, donne e chi più ne ha più ne metta anche questa volta. E a sinistra in Italia hanno già capito con chi schierarsi. Per il solo fatto che la Meloni ed il suo governo, a detta delle opposizioni, non prendono le distanze da Israele, non tagliano i ponti con Tel Aviv e non scelgono la via delle sanzioni o chissà quale altra soluzione hanno in mente le sinistre (magari richiamare l’ambasciatore italiano in Israele o cacciare da Roma quello israeliano?), ecco che si torna alla carica contro Netanya, criminale di guerra.
Israele attacca l’IRAN e in Italia la sinistra si schiera dalla parte sbagliata
Accidenti, non imparano mai nel centrodestra che per far contenti quelli delle opposizioni bisogna subito uscire con dichiarazioni e subito chiamare il Parlamento per una seduta. Ma a sinistra non imparano nmai che a volte anche loro sbagliano. Nemmeno la dura lezione del referendum è servita. E non parliamo del mancato quorum, che era prevedibile. Ma parliamo del fatto che anche sulla cittadinanza, ogni 10 che hanno votato (probabilmente della loro parte politica), hanno detto no al taglio da 10 a 5 anni per dare la cittadinanza agli stranieri. E non hanno dato retta nemmeno ai sondaggi, dove anche gente di sinistra ha detto di essere d’accordo con tanti punti di quel decreto sicurezza che loro continuano a dire che non serva. Una realtà diversa quella che vedono loro. Diversa dal volere popolare. Non capiscono che più fanno così, meno chance di vincere hanno. Certo, torneranno a dire che se diventano davvero una coalizione a campo largo, hanno la maggioranza. Continueranno a dire che hanno votato al referendum più persone di quelle che elessero la Meloni. Ma non capiscono che poi potranno anche vincere le elezioni con quella grande ed autentica accozzaglia che pensano di fare, ma poi bisogna vedere su che basi andranno avanti a governare, con le tante e troppo diverse posizioni che hanno. Perché l’unica cosa che li unisce è l’odio verso la Premier e il centrodestra. Accuse ogni giorno ma senza proporre nulla di costruttivo se non sloga e misure ideologiche prive di fondamento che forse agli italiani nemmeno piacciono. Governassero loro l’Italia tornerebbe ad essere senza un Paese allineato a Francia e Germania (e magari anche al Regno Unito nonostante la Brexit), ma da dietro, cioè in balia delle loro decisioni come è stato in passato.