Non tutti i lavoratori devono necessariamente raggiungere i classici 20 anni di contributi per accedere alla pensione, in alcuni casi è possibile anche con pochi contributi. In Italia esistono infatti regole particolari che permettono, soprattutto a chi ha cominciato a lavorare prima del 1996, di accedere al trattamento pensionistico con meno anni versati.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede la normativa attuale e chi può beneficiare di queste agevolazioni.
La Legge Amato e le deroghe sui contributi
Una delle normative centrali in questo ambito è la Legge Amato del 1992, che consente l’accesso alla pensione anche con soli 15 anni di contributi, al compimento dei 67 anni di età. Questa opportunità, ancora oggi valida, si fonda su tre deroghe principali. Tra queste, una delle più significative riguarda i lavoratori con contratti part-time discontinui.
La deroga prevede che chi ha versato almeno un contributo settimanale entro il 31 dicembre 1995, ed è stato assicurato per almeno 25 anni, possa andare in pensione anche se ha lavorato per meno di 52 settimane l’anno, per almeno 10 anni non consecutivi. Questa condizione è spesso presente nei contratti part-time o nelle carriere lavorative frammentate. Delle tre deroghe in vigore, questa è l’unica ancora ampiamente sfruttabile.
Il valore dei contributi: quanto guadagnare per accumulare un anno?
È importante sapere che un anno di contributi non corrisponde sempre a un anno solare di lavoro. Per ottenere il riconoscimento di 52 settimane di contributi nell’anno, bisogna percepire un reddito annuo pari almeno al minimale settimanale moltiplicato per 52. Nel 2025, questo valore minimo settimanale è fissato a 241,36 euro, quindi servono almeno 12.550,72 euro annui per ottenere un anno intero di contributi.
Chi ha guadagni inferiori rischia di ritrovarsi a 67 anni senza i 20 anni di contribuzione necessari, ed è proprio per questo che la deroga della Legge Amato diventa uno strumento fondamentale.
Pensione con soli 5 anni di contributi: a chi spetta
Un’altra possibilità, riservata però a un gruppo diverso di lavoratori, è la pensione con soli 5 anni di contributi. Questa formula è pensata per i cosiddetti contributivi puri, cioè chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e non ha alcun versamento antecedente a quella data. Tuttavia, in questo caso l’età pensionabile è fissata a 71 anni, e non è prevista alcuna deroga.
Il sistema pensionistico italiano ha cercato nel tempo di offrire maggiore flessibilità per tutelare le categorie più deboli e i lavoratori discontinui. Se si è cominciato a lavorare prima del 1996, conoscere le deroghe previste dalla Legge Amato può davvero fare la differenza. Queste norme permettono di accedere alla pensione anche con meno di 20 anni di contributi, garantendo una via d’uscita dignitosa dal lavoro a chi ha alle spalle carriere frammentate.