Oggi 2 maggio ai pensionati è arrivato il pagamento delle pensioni del corrente mese. In ritardo visto che ieri era la festa dei lavoratori e quindi un rosso di calendario, i pensionati hanno incassato il rateo nella giornata odierna. Sia alle Poste che in Banca, ovvero a prescindere da dove un pensionato incassa il trattamento.
A giugno andrà ancora peggio. Le pensioni slittano ancora di più. Ma al peggio non c’è mai fine. Infatti a molti verranno tolti 50 euro di pensione. Perché queste cattive notizie sulle pensioni per il mese di giugno?
Pensioni, cattive notizie per giugno: meno soldi e ritardo nel pagamento
C’è poco da fare su una delle due cattive notizie di cui parliamo oggi sulle pensioni di giugno. Il calendario dei pagamenti non fa sconti, e dal momento che il primo giugno è domenica e il 2 giugno è una data di un’altra festività (la festa della Repubblica, ndr), il pagamento arriverà il giorno 3. Che sia in Banca o alle Poste, non cambia nulla. Infatti il primo giorno bancabile del mese sarà il 3 giugno. Ecco spiegato quindi il perché nel prossimo mese le pensioni verranno pagate in ritardo.
Pensioni tagliate, ecco da dove parte il problema
I tagli alla pensione di giugno già ufficializzati dall’INPS dipendono da un qualcosa che si è materializzato durante il 2022, con un bonus percepito dai pensionati e adesso da restituire. Si tratta di un bonus che a seconda della condizione del beneficiario in quel particolare anno, fu da 200 euro o da 150 euro.
Anzi, furono due bonus introdotti in successione, il primo da 200 euro spettante a soggetti con un reddito fino a 35.000 euro ed il secondo da 150 euro per chi invece non superava i 20.000 euro di reddito.
Bonus introdotti dall’allora governo Draghi per dare sostegno ai pensionati e ammortizzare l’inflazione. Misure introdotte con il decreto Aiuti uno e con il decreto Aiuti-ter. In quell’occasione il bonus fu assegnato in automatico ma sulla base dei redditi del 2021, che l’INPS considerò in via presuntiva. Adesso l’Istituto ha ultimato i controlli, e quindi chi ha ricevuto il bonus, ma alla luce dei suoi redditi oggi ufficiali e non più presuntivi del 2021, aveva superato le soglie, dovrà restituire il tutto. In tagli da 50 euro al mese a partire da giugno.