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Pensioni: le date di nascita di chi uscirà prima dal 2026

Che pensione nel 2026? Ecco chi anticiperà l’uscita e con che data di nascita diventa più semplice lasciare il lavoro.

Il sistema previdenziale e il ritorno della legge Fornero. Le novità del governo e le pensioni che arriveranno con alcune nuove misure in via di definizione. E tutte le misure vecchie confermate o da confermare. Se ne sentono talmente tante sulle pensioni, che orientarsi diventa difficile. La disperazione di chi crede di essere fuori dai giochi per le pensioni 2026 si scontra con la gioia (o la speranza quantomeno) di chi invece grazie a tutte queste voci, vede aprirsi spiragli di pensionamento. Ma quali sono le date di nascita di chi esce prima dei 67 anni nel 2026, oppure a partire dal 2026? Ecco un quadro dettagliato del momento.

Pensioni: le date di nascita di chi uscirà prima dal 2026

Chi è nato nel 1963 ha buone possibilità di trovare un canale di pensionamento l’anno prossimo. Perché resterà in vigore l’Ape sociale. Non se ne parla proprio di cestinare uno dei canali di pensionamento più di successo negli ultimi anni. Almeno come numero di contribuenti che hanno trovato il pensionamento anticipato con questo strumento. Potranno uscire anche nel 2026 quelli che arrivano a completare i 63 anni e 5 mesi di età e anche i 30 anni di contributi. Ma a condizione di essere alternativamente dei caregivers, degli invalidi o dei disoccupati. I caregivers devono risultare residenti con il parente disabile grave da almeno 6 mesi prima di presentare domanda. I disoccupati devono aver terminato di prendere interamente la disoccupazione INPS loro spettante. Gli invalidi invece come al solito, devono risultare in possesso di una certificazione di invalidità civile con grado non inferiore al 74%. E sempre i nati nel 1963 l’anno venturo potrebbero andare a riposo con l’Ape sociale con 36 anni di contributi se svolgono un lavoro gravoso. Si tratta di una delle 15 categorie solite di lavoro logorante. Che deve essere stato svolto per almeno 7 degli ultimi 10 anni o per 6 degli ultimi 7 anni di carriera.

Novità in arrivo, eccole

Per i nati nel 1962 invece continuano a nascere e morire misure di pensionamento che si affiancano alla solita possibile uscita a 64 anni destinata ai contributivi puri. Anni fa era in vigore la quota 102 che permetteva di andare in pensione a 64 anni di età a chi aveva almeno 38 anni di contributi versati. Una misura che oggi non esiste più. Ma è nata la quota 103 che permette di andare a riposo a partire dai 62 anni con 41 anni di versamenti. E quindi è una misura che riguarda anche i nati nel 1962. Solo che nel 2026 questa misura come la precedente, rischia di cessare. Ma poco male oseremmo dire. Perché al suo posto dovrebbe nascere la quota 41 flessibile. Che permetterebbe l’accesso alla pensione a partire dai 62 anni di età per chi continua a maturare 41 anni di versamenti. Ma senza subire il ricalcolo contributivo della prestazione che verrebbe sostituito da un taglio del 2% annuo per ogni anno di anticipo prima dei 67 anni. Significa che un nato nel 1962 andrebbe in pensione e anziché subire il ricalcolo contributivo della pensione come con la quota 103, porterebbe a fronte di 3 anni di anticipo, solo il 3% di pensione.