Sanatoria cartelle, rottamazione e condono, 8 risposte ai dubbi frequenti

Mario nava
Come funziona la sanatoria delle cartelle e quali sono le risposte alle domande più frequenti sulla tregua fiscale.
Rottamazione cartelle, ecco come si fa domanda all'Agenzia delle Entrate Riscossione

Il Governo ha introdotto la tregua fiscale, un contenitore di diverse misure che consentono ai contribuenti di fare pace con il Fisco. Tra queste misure ci sono la rottamazione quater (è la quarta versione), altrimenti detta definizione agevolata. Importanti sono anche lo stralcio delle cartelle degli enti locali aderenti e la cancellazione delle cartelle dello Stato, se fino a 1.000 euro e affidate al concessionario alla riscossione entro il 2015. Provvedimenti vari sui quali ha già provveduto a presentare i chiarimenti, l’Agenzia delle entrate riscossione. Si tratta delle risposte alle domande più frequenti, cioè le solite FAQ. Ecco le 10 domande più diffuse e la risposta ai quesiti.

Nella rottamazione quali cartelle rientrano?

Si chiama definizione agevolata ma è conosciuta come rottamazione quater. Dentro la rottamazione, che offre fino a 18 rate e la cancellazione di sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo, rientrano tutte le cartelle affidate al concessionario tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022.

Cosa rientra nella rottamazione delle cartelle?

Tutte le cartelle ad esclusione di quelle relative a debiti IVA, aiuti di Stato indebitamente percepiti e sanzioni amministrative a seguito di condanne penali. Questo ciò che hanno deciso per la rottamazione, a prescindere dall’importo della cartella. E comprese le cartelle già interessate da vecchi piani di dilazione o da vecchie rottamazioni.

Come si aderisce alla definizione agevolata delle cartelle?

La rottamazione quater prevede una domanda da parte degli interessati. Bisogna accedere al sito dell’ADER e cliccare sull’area definizione agevolata. Aprendo il portale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, gli interessati potranno aderire in area libera o autenticandosi con SPID, CIE o CNS. La domanda va inoltrata entro il 30 aprile prossimo.

Come si compila la domanda di rottamazione quater?

Bisogna compilare il formulario telematico presente sul portale prima citato. Dentro vanno inserite tutte le cartelle e per ogni cartella, ogni singola partita. Il contribuente potrà inserire tutte le sue cartelle o anche solo una parte di esse. Nella domanda sempre il contribuente deve inserire il numero di rate richieste.

Cosa offre la rottamazione delle cartelle

Domanda entro il 30 aprile 2023, risposta di ADER entro il 30 giugno. E poi, pagamento delle cartelle. Questo il meccanismo. Una volta accettata la domanda, l’ADER calcolerà il totale dovuto dal richiedente. Se l’opzione prescelta è il pagamento in soluzione unica, il versamento va fatto entro il 31 luglio 2023. Se invece vengono accettate le rate, ecco che le prime due, pari al 20% del debito, vanno pagate entro il 31 luglio o il 30 novembre 2023. Le altre trimestrali entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre del 2024, 2025, 2026 e 2027. Ogni scadenza gode di 5 giorni di tolleranza. E sulle rate si caricano interessi pari al 2%.

Quali cartelle entrano nella cancellazione?

Le cartelle che automaticamente verranno cancellate dall’estratto di ruolo di un contribuente sono tutte quelle di importo inferiore a 1.000 euro. Purché affidate al concessionario alla riscossione entro il 2015. E solo se riferite a debiti che il contribuente ha maturato nei confronti di Agenzie Fiscali, Amministrazioni dello Stato o Enti previdenziali e assistenziali che fanno capo allo Stato come lo sono INPS o INAIL.

Cos’è lo stralcio?

Le cartelle che automaticamente verranno inserite nello stralcio sono tutte quelle di importo inferiore a 1.000 euro. Purché affidate al concessionario alla riscossione entro il 2015. E solo se riferite a debiti che il contribuente ha maturato nei confronti di enti versi dalle Agenzie Fiscali, dalle Amministrazioni dello Stato o dagli Enti previdenziali e assistenziali che fanno capo allo Stato. Ma solo se gli enti a cui i balzelli erano dovuti, come possono essere i Comuni per esempio, hanno dato il loro benestare allo stesso stralcio.

Come funziona lo stralcio?

Lo stralcio è simile alla cancellazione solo per un aspetto. E parliamo dell’automatismo, perché non è necessaria la domanda da parte degli interessati. Ma per il resto, la cancellazione è un provvedimento totale, che abbatte il debito nella sua interezza. Lo stralcio invece lo abbatte solo su sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Il capitale, cioè la tassa evasa continuerà ad essere a carico del contribuente.

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