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Scuola fino a fine giugno e maxi-pausa a febbraio: ecco cosa cambia

Emilia-Romagna pronta a cambiare il calendario scolastico: lezioni fino a fine giugno e pausa lunga a febbraio. Ecco cosa sta succedendo.

Cambiare il calendario scolastico potrebbe non essere più solo un’idea: l’Emilia-Romagna è pronta a fare da apripista a una vera e propria rivoluzione. Si parla infatti di lezioni fino alla fine di giugno e una lunga pausa invernale a febbraio, simile a quanto avviene già in altri Paesi europei. Ma cosa sta succedendo davvero? E quali sono le intenzioni della Regione?

Scuola fino a fine giugno

L’attuale calendario scolastico italiano prevede la chiusura delle scuole intorno al 10-15 giugno e una pausa natalizia breve ma intensa. Tuttavia, l’Emilia-Romagna sta valutando un piano radicalmente diverso:

  • prolungare l’anno scolastico fino alla fine di giugno;
  • introdurre una pausa più lunga a febbraio, di almeno due settimane;
  • mantenere un numero complessivo di giorni di scuola invariato, ma distribuiti diversamente durante l’anno.

L’obiettivo? Favorire un apprendimento più equilibrato, ridurre il burnout tra studenti e docenti e rispondere meglio alle esigenze delle famiglie che lavorano anche d’estate.

Scuola con pausa a febbraio

Il nuovo schema prende spunto da alcuni modelli già attivi in Francia, Germania e Spagna, dove l’anno scolastico è spezzato da più vacanze distribuite in modo più regolare. Questo permetterebbe di:

  • evitare lunghi periodi senza interruzioni;
  • migliorare la concentrazione degli alunni;
  • facilitare il recupero di energie durante l’anno.

Secondo la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Scuola, Irene Priolo, “è il momento di riflettere su una distribuzione del tempo scolastico più moderna, che tenga conto delle esigenze educative, sociali e familiari”.

Cosa ne pensano genitori e insegnanti?

Le prime reazioni sono contrastanti:

  • molti genitori lavoratori vedono positivamente l’idea di distribuire meglio le vacanze durante l’anno;
  • altri, invece, temono problemi organizzativi in estate, soprattutto per chi non può contare su campi estivi o nonni disponibili;
  • alcuni insegnanti appoggiano l’ipotesi, altri si chiedono se la pausa lunga in inverno possa davvero portare benefici agli studenti.

Va chiarito che si tratta di una proposta in fase di valutazione, che potrebbe essere sperimentata in alcune scuole già dal prossimo anno scolastico. La Regione ha avviato un confronto con dirigenti scolastici, sindacati e rappresentanze dei genitori per capire la fattibilità e raccogliere osservazioni.

Se l’esperimento andasse in porto, l’Emilia-Romagna potrebbe diventare la prima regione d’Italia a modificare in modo sostanziale il calendario scolastico. Una scelta coraggiosa che potrebbe aprire la strada anche ad altre regioni.