Assegno sociale di 468 euro al mese anche alla badante, ecco quando

martina bianchi
Anche alla badante spetta l’assegno sociale di 468 euro mensili. Vediamo i requisiti per richiederlo.
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La badante, come tutti gli altri lavoratori, ha diritto a ricevere i contributi che il datore di lavoro è tenuto a versare ogni trimestre. I contributi che versa, poi, permetteranno alla badante di accedere alla pensione non appena raggiunge i requisiti richiesti (solitamente per quella di vecchiaia bastano 20 anni di contributi e 67 anni di età).

Ma quello che bisogna considerare è che i contributi vengono versati in base alle ore effettivamente pagate nel trimestre e non sempre quelli versati durante un anno di lavoro riescono a dare una copertura contributiva adeguata. Questo però nella maggior parte dei casi le badanti hanno contratti di lavoro da 24 ore settimanali (anche se poi, magari, lavorano tutto il giorno).

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Questo perchè in molti casi, il datore di lavoro, per avere meno spese fa un contratto di assunzione che prevede meno ore di lavoro di quelle effettivamente prestate.

La badante, poi, fa un lavoro che in alcuni casi può essere anche discontinuo e proprio per questo motivo, nonostante faccia un lavoro molto faticoso, può ritrovarsi al compimento dei 67 anni senza aver maturato il diritto alla pensione di vecchiaia.

Posso avere indietro i contributi versati se non ho diritto alla pensione? Verrebbe da chiedersi. Ma purtroppo i contributi versati all’INPS, anche quando non sono sufficienti a dare diritto ad una pensione, non vengono mai restituiti e questo lo ha sentenziato anche la Corte di Cassazione con la sentenza 3613 del 2002.

Ma a questo punto, la badante che non ha diritto alla pensione cosa può fare quando non potrà più svolgere il suo lavoro perchè è troppo avanti negli anni?

Pensione sociale anche alla badante

Se la badante non ha redditi e versa  in condizioni economiche disagiate ha diritto di chiedere l’assegno sociale, la prestazione che dal 1996 ha preso il posto dell’assegno sociale.

L’assegno sociale prevede l’erogazione di 468 euro (dal 1 gennaio 2022) per 13 mesi l’anno e spetta ai cittadini italiani, ai cittadini della UE, ai cittadini extracomunitari con un permesso di soggiorno di almeno 10 anni ma anche ai rifugiati politici.

Per avere diritto all’assegno sociale è necessario avere la residenza in Italia e non è possibile soggiornare all’estero per più di 29 giorni l’anno quando si percepisce questa prestazione, altrimenti viene sospesa ed erogata di nuovo solo quando si rientra in Italia.

Se la badante straniera, quindi, torna a vivere nel proprio Paese perde il diritto all’assegno sociale.

Per richiederla, inoltre, è necessario avere un reddito molto basso. Per la persona non sposata il diritto c’è se ha un reddito fino a 5983 euro l’anno. Se la persona è coniugata il suo reddito familiare (proprio e del coniuge) deve essere fino a  11967 euro l’anno.

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