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Attenzione: queste spese non si possono detrarre (anche se tutti lo fanno)

Molti inseriscono nel 730 spese non detraibili senza saperlo: ecco quali sono, perché non spettano e cosa si rischia con un errore nella dichiarazione.

Siamo in pieno periodo di dichiarazione dei redditi e i contribuenti pensano alle detrazioni spettanti sulle spese che hanno effettuato nel 2024. Molto spesso, senza saperlo, moltissime persone inseriscono nella dichiarazione delle spese per le quali non hanno diritto alla detrazione o spese per le quali il rimborso fiscale proprio non spetta. Il guaio è che se sulla dichiarazione l’Agenzia delle Entrate effettua un controllo si possono avere problemi.

Vediamo quali sono le spese più comuni sulle quali si sbaglia e che, anche se molti inseriscono in dichiarazione, non danno diritto alla detrazione.

Queste spese non si possono detrarre

Per visite mediche effettuate da un fisioterapista, un dentista o qualsiasi altro medico privato, per portare in detrazione la spesa serve la ricevuta parlante in cui sia indicato l’importo pagato, la prestazione ricevuta e il codice fiscale del paziente. Senza questa ricevuta la spesa medica non è detraibile.

Se si paga per un familiare la spesa può essere portata in detrazione solo in due casi: se il familiare risulta fiscalmente a carico o nel caso la fattura non sia intestata al familiare ma al contribuente che dichiara. Se paghi per tua madre che non è fiscalmente a carico e la fattura è intestata a tua madre, la detrazione spetta alla mamma.

Una spesa insospettabile che non è sempre possibile portare in detrazione è quella per l’università privata all’estero. Le spese univeristarie estere possono essere detratte solo se l’università è riconosciuta dal MIUR e sempre entro i limiti stabiliti annualmente dal Ministero. Se un figlio studia all’estero in un Ateneo non equiparato la detrazione non spetta.

Anche le donazioni potrebbero non dare diritto alla detrazione. L’agevolazione spetta solo se le erogazioni liberali sono a favore di enti senza fini di lucro e se sono effettuate con bonifico o mezzi di pagamento tracciabile. Se si fanno offerte in contanti non spetta nessuna detrazione fiscale.

I rischi che si corrono con le detrazioni inesistenti

Sono senza diritto di detrazioni anche le spese di ristrutturazione effettuate su un immobile di cui non si è proprietari e su cui non si ha nessun diritto reale di godimento (nuda proprietà, usufrutto, ecc.). Anche se la spesa è stata sostenuta e pagata con pagamenti tracciabili la detrazione non spetta.

Se si sbaglia in questi frangenti e si inseriscono in dichiarazione delle spese che in realtà non sono detraibili  il rischio che si corre è quello di vedersi bloccare, in prima battuta, il rimborso. L’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere anche dei documenti o dei chiarimenti in proposito e elevare una sanzione se la detrazione indicata viene considerata indebita.

Prima di inserire una spesa in dichiarazione dei redditi tra quelle detraibili, quindi, è sempre bene controllare prima di inviare il 730 o il modello Redditi, oppure farsi aiutare da un CAF o un professionista.