Aumento pensioni a gennaio, sai quanto prenderai di più?

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Aumento delle pensioni a gennaio, conguagli e arretrati a dicembre, ecco le cifre.
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A dicembre il conguaglio dell’inflazione del 2022, a gennaio la perequazione sul tasso di previsione appena confermato dal decreto. Questo ciò che i pensionati devono attendersi adesso sui loro ratei di pensione di dicembre e gennaio. Aumenti in arrivo, arretrati spettanti e grande attesa per l’ultimo rateo 2023 ed il primo 2024. Ma di che cifre parliamo? Aumento pensioni a gennaio con nuovi scaglioni, o meglio, con una modifica all’ultimo scaglione che viene penalizzato come perequazione.

Aumento pensioni a gennaio, come funziona?

A gennaio di solito ai pensionati viene conferito il conguaglio dell’inflazione dell’anno precedente e l’aumento per la nuova indicizzazione dell’anno di riferimento. C’è una novità per quanto riguarda l’indicizzazione 2024. Il governo ha deciso di tagliare la perequazione per le pensioni più alte. Lasciando praticamente inalterato il meccanismo per quelle più basse. L’inflazione stimata e confermata per le indicizzazioni di gennaio è pari al 5,4%. Ma non tutti riceveranno l’aumento in misura pari a questo tasso. Infatti il meccanismo a scaglioni è il seguente:

  • 100% di aumento (5,4%) per le pensioini fino a 4 volte il trattamento minimo;
  • 85% del 5,4% di aumento sulle pensioni sopra 4 e fino a 5 volte il minimo;
  • 53% del 5,4% di aumento sulle pensioni sopra 5 e fino a 6 volte il minimo;
  • 47% del 5,4% di aumento sulle pensioni sopra 6 e fino a 8 volte il minimo;
  • 37% del 5,4% di aumento sulle pensioni sopra 8 e fino a 10 volte il minimo;
  • 22% del 5,4% di aumento sulle pensioni sopra 10 volte il minimo.

I conguagli e gli arretrati a dicembre

Nel 2022 l’inflazione è stata pari all’8,1%. Solo che a gennaio 2023 le pensioni sono state aumentate del 7,3%. Generando di fatto un ammanco di 0,8 punti percentuali ai pensionati. Significa che da gennaio a novembre i pensionati hanno preso lo 0.8% in meno di pensione, sempre in base alla percentuale applicata per singolo scaglione. Significa che a dicembre riceveranno gli arretrati da gennaio a novembre e l’aumento per il rateo di dicembre che diventa l’unico 2023 ad essere trattato con un incremento basato sul vero tasso di inflazione dell’8,1%. Per i conguagli il meccanismo è lo stesso di quello citato prima, solo che per le pensioni dell’ultima fascia, cioè quelle sopra 10 volte il trattamento minimo, dal 22% del 2024 si applica il 32% del 2023. Pertanto:

  • 100% di aumento (0,8%) per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo;
  • 85% di 0,8% di aumento sulle pensioni sopra 4 e fino a 5 volte il minimo;
  • 53% di 0,8% di aumento sulle pensioni sopra 5 e fino a 6 volte il minimo;
  • 47% di 0,8% di aumento sulle pensioni sopra 6 e fino a 8 volte il minimo;
  • 37% di 0,8% di aumento sulle pensioni sopra 8 e fino a 10 volte il minimo;
  • 32% di 0,8% di aumento sulle pensioni sopra 10 volte il minimo.

Come capire che importo di pensione si prende in base al trattamento minimo

Quando si parla di trattamento minimo e di pensione di 4, 5 o 6 volte questo trattamento, a molti pensionati può sembrare una lingua sconosciuta. Ecco quindi che adesso spieghiamo cosa significano questi dati. Perché il trattamento minimo 2023 è di 525 euro circa e quindi la tabella seguente può fugare tutti i dubbi:

  • 4 volte il trattamento minimo significa pensione fino a 2.101,53 euro lordi;
  • 5 volte il trattamento minimo significa pensioni tra 2.101,53 e 2.626,90 euro;
  • 6 volte il trattamento minimo significa pensioni tra 2.626,91 e 3.152,26 euro;
  • tra 6 e 8 volte il trattamento minimo significa pensioni tra 3.152 e 4.203,04 euro;
  • tra 8 e 10 volte il trattamento minimo significa pensioni tra 4.203,05 e 5.253,80 euro;
  • sopra 10 volte il trattamento minimo significa pensioni superiori a 5.253,81.
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