Non è necessario arrivare a 67 anni per prendere la pensione. Questa è l’età idonea alla pensione di vecchiaia. Ma ci sono contribuenti che sono riusciti ad andare in pensione prima. Prendendo quella che viene chiamata pensione anticipata. Parliamo di quella che prima della riforma Fornero era chiamata pensione di anzianità. Ci sono lavoratori che sono andati in pensione anticipata grazie a misure che lo permettevano. Ma anticipare la pensione significa il più delle volte accettare calcoli e regole di calcolo abbastanza sfavorevoli. Vuoi per l’interruzione della carriera e vuoi perché uscendo prima il calcolo della pensione nella sua parte contributiva è meno favorevole. Ma a volte si viene penalizzati anche dal fatto che per uscire prima bisogna usare tutta la contribuzione maturata, anche quella dannosa. Infatti esistono periodi di contribuzione che sono dannosi per le pensioni. Ma che una volta raggiunti i 67 anni di età possono essere eliminati. Riportando la pensione a quella che doveva essere senza penalizzazioni.
Basta una domanda e a 67 anni prendi una pensione maggiore rispetto a prima
Una recente sentenza della Cassazione ha introdotto una novità che riguarda l’applicazione delle regole più favorevoli delle pensioni di vecchiaia anche alle pensioni anticipate per chi ci è andato da tempo.
Infatti a 67 anni c’è chi potrebbe avere diritto ad un calcolo diverso della pensione che precedentemente l’INPS gli ha liquidato. Proprio in virtù della sentenza della Corte di Cassazione viene esteso il vantaggio della sterilizzazione dei contributi a chi ci è andato con le anticipate, ma per forza di cose ha dovuto usare anche i contributi dannosi. Chi arriva a raggiungere l’età pensionabile dei 67 anni, potrebbe chiedere all’INPS il favore del ricalcolo della prestazione con le regole della pensione di vecchiaia.
Quindi, giunti all’età della pensione di vecchiaia si può sfruttare il ricalcolo della pensione che permette di sterilizzare fino a 5 anni di contributi che danneggiano la pensione.
Ecco cosa si può fare per prendere una pensione più alta
Un esempio ci permetterà di capire meglio il tutto. Un lavoratore nel 2022 è andato in pensione con le anticipate ordinarie avendo raggiunto 42,10 anni di versamenti. Usando anche gli ultimi periodi di contribuzione che però erano relativi per esempio a disoccupazione indennizzata INPS, a cassa integrazione o a riduzione dell’orario di lavoro. In questo caso visto che parliamo di soggetti che hanno nel calcolo misto la loro regola, i periodi di retribuzione scarsa dovuti a quegli eventi prima citati, sono nocivi perché abbassano la quota retributiva. ma per lasciare il lavoro in anticipo sono stati costretti a sfruttarli tutti, a prescindere dagli effetti che hanno avuto sulla pensione. Una cosa che a 67 anni viene meno. Perché a questa età di contributi ne bastano 20. E pertanto, eliminando gli ultimi anni di versamenti che non sono virtuosi per la pensione, non si perde il diritto al trattamento.. E basta presentare una domanda di ricalcolo all’INPS ed il gioco è fatto.