Ieri è stata una giornata particolare in Parlamento. Teneva banco la questione del generale Almasri, il libico arrestato e liberato con volo di Stato e rispedito in Libia. Un generale capo delle prigioni dello stato nordafricano, accusato dalla Corte di Giustizia Internazionale di ogni genere di accusa o quasi a livello di diritti umani. Un torturatore, come ieri si è sentito in Parlamento sia alla Camera che al Senato.
Gli italiani sono alle prese con diverse problematiche di natura economica, sociale e così via. Eppure da settimane ormai tiene banco quella che a tutti gli effetti è una querelle politica che ieri ha toccato l’apice. Polemiche a non finire che ieri sono sfociate con accuse soprattutto alla Premier Meloni. Ma cosa è successo davvero agli occhi dell’opinione pubblica, soprattutto quella non schierata appare chiaro.
Caso Almasri: Volevano la Premier Meloni per la crocifissione pubblica
Perché è stato liberato Almasri e perché si è arrivati in Parlamento solo ieri per le comunicazioni istituzionali sul caso del generale libico? Ecco una breve cronistoria di tutta la vicenda. Come dicevamo il generale Almasri è un noto esponente del governo libico, almeno per quanto si è capito. Capo delle prigioni di Tripoli, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Il generale è uscito dalla Libia, girando per diversi giorni l’Europa, dal Belgio alla Germania, con un ordine di cattura internazionale partito a ottobre 2024, rimasto praticamente in stand-by fino a quando Almasri è arrivato in Italia per vedere Juventus Milan. In quel momento scatta l’ordine di arresto. E Almasri viene arrestato, salvo poi essere liberato dal governo. E via con le polemiche. Perché liberato, perché l’Italia libera un torturatore? Le opposizioni si sono subito scagliate contro il governo, reo prima di tutto di aver liberato il generale, e poi di non essere chiaro sulle motivazioni, tra sicurezza nazionale, segreto di Stato, accordi con la Libia e ricatti. Dalle opposizioni la richiesta di procedere alla solita informativa dei ministri in Parlamento. Informativa che è stata posticipata perché nel frattempo la Premier Meloni, i Ministri Nordio e Piantedosi e il Sottosegretario Mantovano ricevono un avviso di garanzia, anche se poi è solo una iscrizione nel registro degli indagati e non un vero e proprio avviso di garanzia, perché sospettati di favoreggiamento e peculato.
Fatto sta che finalmente nieri si arriva alle aule, con le informative del Ministro di Grazia e Giustizia Nordio e del Ministro degli Interni Piantedosi. Ma alle opposizioni non basta, volevano la Premier.
La giornata di ieri in Parlamento
Prima a Montecitorio e poi a Palazzo Madama, i due Ministri direttamente interessati dal caso Almasri erano in Parlamento per l’informativa. Le opposizioni chiedevano chiarimenti. Ma ieri non bastavano i chiarimenti. Volevano che ci fosse Giorgia Meloni che invece non era presente in Parlamento. Le opposizioni hanno caricato forte contro la Premier, dopo aver ascoltato l’informativa. Ma davvero l’hanno ascoltata? Giuseppe Conte per il Movimento 5 Stelle, Elly Schlein per il PD, con tanto di fogli in mano da leggere hanno snocciolato tutto il loro armamentario fatto di quelli che a tutti gli effetti sono insulti. Ma se hanno letto un discorso già preparato prima, vuol dire che ciò che hanno detto i Ministri nell’informativa l’hanno ascoltato o no? Se avevano discorsi già preparati, allora a cosa serviva far parlare i Ministri? Volevano la Premier per la crocifissione pubblica in aula? Ecco perché si sono detti scandalizzati del fatto che è stata negata la diretta Rai delle sedute in Parlamento. Volevano che tutta Italia vedesse. ma cosa dovevano vedere? Il loro scatgenarsi contro la Premier, da Matteo Renzi chiamata omino di burro, fatina, con i Ministri chiamati il gatto e la volte rifacendosi alla fiaba di Pinocchio. Citando anche le parole della sorella della Premier che aveva parlato invece del Signore degli Anelli parlando della situazione del governo.
Accuse, parole grosse e poi?
Dalla Schelin la Premier è stata chiamata la Presidente del Coniglio, e via i cartelloni in mano a tutte le opposizioni, con disegnati conigli, oppure con immagini dei torturati libici e così via dicendo. Vile (ha usato viltà) è invece uno dei termini usati da Giuseppe Conte contro la Premier. Ma del caso specifico gli italiani cos’hanno capito?
Il brutto spettacolo andato in scena ieri in Parlamento è stato questo. Le vittime? Gli italiani. Una cosa è certa, qualcosa nella vicenda è andato storto. Che ci siano complotti internazionali contro l’Italia il sospetto resta. Perché la Corte Penale Internazionale ha deciso di arrestare Almasri solo dopo l’ingresso in Italia? Perché lo hanno fermato pure a Bonn in Germania e lo hanno semplicemente lasciato andare? I Ministri hanno parlato, ma chi li ha ascoltati? Secondo noi in Parlamento pochi, perché avevano già i discorsi belli e pronti, con tutte le accuse da muovere per quello che a tutti gli effetti era il loro show.
Il caso Almasri in sintesi
Quando fu liberata Cecilia Sala, la giornalista incarcerata in IRAN, il governo ha liberato un presunto terrorista (secondo gli USA) come contropartita. In quel caso nulla è stato detto, perché era importante liberare la giornalista. Adesso invece via alla guerra politica. Eppure da quanto sembra si possa capire, la liberazione del generale nasconde degli accordi tra Libia e Italia che poi sono stati sottoscritti da un governo Gentiloni del PD, con Minniti al Viminale. Se per colpa di un arresto in Italia del generale libico il nostro Paese rischiava ritorsioni, magari con i nostri lavoratori italiani (e sono tanti) di stanza in Libia, o lasciando partire una vera invasione di migranti o magari per accordi su gas e fonti energetiche con cui Libia e Italia sono unite, cosa succedeva?
La sicurezza nazionale è anche questa. Una cosa è certa, che il governo abbia assunto decisioni, magari poco virtuose visto il soggetto che è Almasri, è un dato di fatto. Ma è altrettanto vero che ha assunto decisioni nell’interesse degli italiani. Anche su questo pochi dubbi.