Ieri abbiamo sottolineato come l’Antitrust abbia trovato intesa con ENEL Energia per il risarcimento dei danni subito da delle pratiche che l’AGCM ha reputato scorrette. Capita spesso a tanti clienti di fornitori di luce e gas ad uso domestico di ricevere bollette salate. E capita spesso che i conti non tornino, tra tariffe elevate, calcoli difficili da comprendere, fasce orarie e consumi. In altri termini, motivi di delusione e di potenziali contenziosi tra clienti e aziende fornitrici ce ne sono molti. Ma chi lamenta qualcosa che non va con le bollette e con i propri fornitori cosa può fare? Oggi vedremo le varie strade possibili per ottenere giustizia. Vedremo come si fa reclamo alle aziende fornitrici di luce e gas.
Come si fa reclamo alle aziende fornitrici di luce e gas? Ecco come ottenere giustizia
Molte volte c’è chi ha da dire qualcosa dopo aver ricevuto una bolletta salata o dopo essersi reso conto che qualcosa sulle bollette non quadra. In queste condizioni si trovano milioni di famiglie. Solo che lasciano perdere qualsiasi loro velleità di reclamo o di ottenere eventualmente giustizia. Perché non sanno cosa fare per ottenere il riconoscimento dei loro diritti. Cambiare fornitore è una soluzione, ma alla lunga non paga. Perché come spesso abbiamo detto, soprattutto nel mercato libero dopo un periodo di tariffe agevolate ecco scattare gli aumenti che portano a bollette molto care. Eppure come prima detto, strumenti in mano ai cittadini per far valere le loro ragioni ce ne sono. Ma deve essere il diretto interessato ad agire. Nulla avviene in automatico, nemmeno il rimborso che per esempio l’Antitrust adesso ha stabilito sia dovuto da parte di ENEL Energia a oltre 40.000 suoi clienti.
Ecco le vie da intraprendere
Bisogna agire da soli, nel senso che per ottenere anche il rimborso prima citato, deve essere il titolare dell’utenza ad adempiere. Ma come? Come si fa reclamo alle aziende fornitrici di luce e gas? In primo luogo diciamo che le vie sono due. O si fa tutto da soli o si usano associazioni e professionisti del settore reclami. Infatti la prima cosa che ha in mano un cliente di un’azienda fornitrice è il reclamo formale. In questo caso si può presentare tramite il solito canale della posta raccomandata con ricevuta di ritorno. Oppure con Posta Elettronica Certificata. Tutto si può fare anche telematicamente quindi, senza spendere nulla. E soprattutto, entrando in un meccanismo che prevede come la risposta del fornitore debba arrivare perentoriamente entro 40 giorni. Se ciò non succede ecco che il cliente può chiedere la procedura di conciliazione con l’ARERA. In alternativa il cliente può farsi assistere da un’associazione dei consumatori.