decreto sicurezza decreto sicurezza

Decreto sicurezza approvato, le opposizioni contrarie, ma gli italiani cosa dicono?

Oggi via libera al decreto sicurezza. È stato approvato in Senato il decreto su cui tanto si è speso il governo e su cui tanto l’opposizione si è messa di traverso. Nuovi reati e inasprimenti di pena, questo ciò che c’è nel decreto.
Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto anche a Palazzo Madama dopo aver fatto lo stesso a Montecitorio qualche settimana fa. E come allora, aspre polemiche delle opposizioni. Eppure ieri alcuni sondaggi hanno messo in luce come la stragrande maggioranza degli italiani su tanti punti del decreto, sono d’accordo. Con numeri esorbitanti (oltre il 70%) a tal punto che inevitabilmente anche parte dell’elettorato di PD e Movimento 5 Stelle (di meno quelli di Alleanza Verdi e Sinistra) evidentemente trova giusto inasprire le pene, prevedere nuovi reati e dare manforte alle Forze dell’Ordine. Ma cos’è che alle opposizioni non piace del decreto? Alla luce dei sondaggi prima citati, anche gli elettori dei principali partiti delle opposizioni se lo chiedono. Ed effettivamente per noi le cose che sostengono in queste ore alcuni esponenti delle opposizioni sono davvero vicine al paradosso.

Decreto sicurezza approvato, le opposizioni contrarie, ma gli italiani cosa dicono?

Oggi pomeriggio Chiara Appendino, uno dei massimi esponenti del Movimento 5 Stelle ed ex Sindaca di Torino ha detto a chiare lettere per esempio che è inutile la norma anti occupazione abusiva delle case. Gli sgomberi lei da sindaca ne ha fatti senza bisogno di questa nuova legge.
Bisogna criticare per forza i provvedimenti del governo, questo è il gioco della politica. Anche a costo di andare contro il sentore della popolazione, anche della parte che ti vota. Ma la Appendino evidentemente sbaglia. Sono anni che proprietari di casa incasinati da chi occupa abusivamente la loro casa e non se ne vuole andare, e associazioni come Confedilizia, da anni chiedevano cose di questo genere. Evidentemente qualcosa non andava, altro che norme già esistenti e sgomberi che l’ex sindaca ha fatto in passato.

Occupazione abusiva, tolleranza zero con il decreto sicurezza


In materia occupazione abusiva entra l’articolo 634-bis del Codice Penale, con una nuova autentica fattispecie di reato in aggiunta al reato già previsto di occupazioni abusive di immobili su cui comunque le pene salgono. Infatti si passa da pene detentive da uno a tre anni, a pene detentive da due a sette anni. E ciò che forse a sinistra non sanno, o molti sottovalutano, è che in carcere per pene sotto i 4 anni nessuno ci finisce. Significa che senza la novità del decreto sicurezza, chi occupava una casa in maniera abusiva, dopo lo sfratto, la cui procedura durava mesi e anni, non rischiava certo di finire dietro le sbarre. Adesso la situazione evidentemente cambia. Senza considerare che adesso il decreto impone sfratti lampo, in massimo 72 ore se si tratta della prima casa del proprietario.

In Senato monta la protesta, ma il decreto passa il voto di fiducia

Oggi in Senato è andata in scena una singolare (anche se non è la prima volta) protesta di alcuni parlamentari del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra che si sono seduti per terra al centro dell’aula del Senato.
Detto del nuovo reato sulle case occupate, nello specifico quello di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, altri reati introdotti sono quelli di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario” o quelli che riguardano chi blocca una strada con il proprio corpo durante le manifestazioni, chi danneggia cose pubbliche durante le manifestazioni o chi fa accattonaggio. Poi c’è il Daspo che i sindaci potranno applicare contro soggetti a cui verrà vietato di accedere a luoghi pubblici, l’inasprimento delle pene per chi fa violenza contro le Forze dell’Ordine,
Altro nodo cruciale e severamente contestato quello delle donne condannate che hanno figli piccoli o sono in dolce attesa. Il decreto prevede che una donna condannata in dolce attesa, o con figli sotto un anno di età finiranno in ICAM (Istituto a custodia attenuata per detenute madri). Una norma che guarda ai fenomeni delle borseggiatrici che nelle Metro fanno manbassa perché fino ad oggi praticamente intoccabili vista la loro gravidanza.

La narrazione delle opposizioni a volte sbatte contro un muro evidente

Su quello che la narrazione o la grammatica delle opposizioni sottolinea sul fatto che impedire ad altri di passare in una strada pubblica perché la si blocca con il corpo durante una manifestazione, è una limitazione della libertà, le cose appaiono diverse. Parliamo dell’introduzione del reato di blocco stradale, con pene fino a due anni per chi ostacola la libera circolazione. L’opposizione ha protestato definendo punitiva e sproporzionata, quel limite alle manifestazioni pubbliche. Ma chi chiede l’autorizzazione e questa viene concessa, potrà sempre manifestare. La narrazione secondo cui verrebbe punito anche chi solo sta davanti al cancello di una fabbrica, molto usata da parte dei politici che sostengono sempre di andare davanti le fabbriche ai sit in degli operai, è sbagliata. Davanti una fabbrica non si ostacola il traffico. Ieri sera da Bruno Vespa a Porta a Porta, Debora Serracchiani del PD ha detto proprio questo.