Andare in pensione prima dei 67 anni in Italia è possibile per via delle tante misure oggi presenti nel nostro sistema pensionistico. A dire il vero però non è certo una cosa facile visto che ogni singola misura che permette l’anticipo, ha una serie di requisiti specifici molto particolari da detenere. Va anche detto che c’è la possibilità di andare in pensione addirittura 10 anni prima. Ed anche in questo caso parliamo di una misura alquanto particolare.
Non dal punto di vista dei contributi da completare, perché parliamo di una pensione con solo 20 anni di versamenti, ma dal punto di vista strutturale. Il sistema previdenziale ha diverse misure che permettono di lasciare il lavoro prima. Alcune molto conosciute, altre meno ed una di quelle poco note è la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile.
Ecco l’unica via per andare in pensione 10 anni in anticipo (57 anni possono bastare)
La pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile è quella pensione grazie alla quale si può andare a riposo già a 56 anni. Una soluzione nettamente migliore di tante altre misure presenti nel sistema. Anche delle tante altre che riguardano soggetti affetti da disabilità.
Nulla a che vedere per esempio con l’Ape sociale, che è un’altra delle misure destinate agli invalidi. Ma si parte dai 63 anni e 5 mesi di età. E niente a che vedere con la quota 41 precoci, pure questa una misura destinata agli invalidi.
In questo caso non tanto per l’età, visto che la quota 41 precoci non prevede limiti anagrafici, ma quanto a carriera contributiva. Servono infatti 41 anni di versamenti. Per la pensione di vecchiaia anticipata come detto bastano 20 anni di contributi.
Tra le tante misure per disabili, questa di cui parliamo oggi quindi appare la più favorevole. Ma è la condizione di disabilità ad essere del tutto particolare. Ed è su questo che si incentra il nostro focus.
Ecco l’età di uscita vantaggiosissima per invalidi specifici
Con la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile, possono uscire le donne a partire dai 56 anni e gli uomini a partire dai 61 anni. Come abbiamo detto è pari a 20 anni di versamenti la soglia contributiva minima. E con finestre di 12 mesi.
L’unico particolare rispetto alle altre misure è che parliamo di invalidità pensionabile e non di invalidità civile. Possono sembrare la stessa cosa ma non è così. L’invalidità civile infatti è quella che consente, a partire dal 74% come grado, di accedere all’Ape sociale o alla quota 41 per i precoci. L’invalidità pensionabile invece è quella che serve per la pensione di vecchiaia anticipata di cui parliamo, ma con almeno un grado pari all’80%. Ma le differenze non finiscono con il grado di invalidità minimo da centrare.
Pensioni in anticipo, differenti invalidità
L’invalidità civile è quella generica in quanto parla di riduzione della capacità lavorativa per qualsiasi attività. Invece l’invalidità specifica riguarda la riduzione della capacità lavorativa, ma specifica il lavoro che il soggetto ha svolto per la maggior parte della sua vita lavorativa.
Per chiedere la pensione con invalidità specifica bisogna partire sempre dal certificato medico introduttivo del medico curante.
Ma a differenza dell’invalidità civile bisogna indicare sul certificato il richiamo alla legge 222/1984. Cioè alla normativa di riferimento per l’età pensionabile.
Con la copia del certificato e la copia della ricevuta di trasmissione telematica dello stesso, si deve presentare domanda all’INPS. Anche per l’invalidità specifica bisogna passare da una visita medica presso le commissioni ASL-INPS.