Per andare in pensione a qualsiasi età una volta c’erano le pensioni di anzianità. Con la riforma Fornero questa misura venne abrogata. ma ne fu introdotta un’altra con le stesse caratteristiche, ovvero senza limiti anagrafici e semplicemente raggiungendo il giusto numero di anni di versamenti. Ma attenzione, anche se abbiamo sottolineato il termine semplicemente, non vuol dire che non ci siano altre caratteristiche da considerare. perché a volte anche maturando effettivamente 42,10 anni di versamenti, quanti ne servono per quelle che oggi si chiamano pensioni anticipate ordinarie, in pensione non si può andare. Quanti contributi servono per la pensione anticipata ordinaria allora? Ecco la guida alla misura nel 2025.
Ecco quanti contributi servono per la pensione anticipata
Per andare in pensione anticipata, cioè con una delle dua misure pilastro del sistema pensionistico insieme alle pensioni di vecchiaia, serve arrivare a 42 anni e 10 mesi di contributi. Ma questo per gli uomini. Alle donne infatti il requisito è tagliato di un anno. E la pensione si prende con 41 anni e 10 mesi di versamenti.
L’unica cosa da sapere per quanto riguarda l’incasso effettivo della pensione è che vige il meccanismo delle finestre. Infatti la pensione non decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del raggiungimento dei requisiti come per esempio succede con le pensioni di vecchiaia.
O come per esempio accadeva con le vecchie pensioni di anzianità o per le stesse pensioni anticipate prima del 2023. La pensione decorre 3 mesi dopo la maturazione dei requisiti.
Come funziona la misura che non prevede limiti di età
Attenti ai contributi però. Per le pensioni anticipate, che non hanno alcun limite di età ma solo quello contributivo, esiste un particolare e spesso sottovalutato vincolo. Dei 42 anni e 10 mesi di contributi per le donne e dei 41 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, almeno 35 devono essere effettivi.
Significa che la pensione si può prendere se nei 35 anni non vengono conteggiati i contributi figurativi provenienti da malattia INPS o da disoccupazione indennizzata INPS. Per il resto la misura non distingue tra attività lavorative e non prevede limitazioni di platea.
Il suo calcolo poi è con il sistema misto, cioè contributivo fino al 31 dicembre 1995 (o 31 dicembre 2011 per chi ha almeno 18 anni versati al 31 dicembre 1995) e retributivo per i periodi successivi.