La Premier Meloni come longevità di governo ha superato Giuseppe Conte. Il governo Meloni è diventato più lungo di quello del leader del Movimento 5 Stelle. E ieri proprio Giuseppe Conte era ospite nel programma di approfondimento “In Onda” condotto da Marianna Aprile e Luca Telese su La7. Una ospitata che non è stata priva di sose assolutamente particolari. Come il fatto che proprio la conduttrice Marianna Aprile ha incalzato più volte il leader del Movimento 5 Stelle su alcune cose che ha fatto e non fatto con i suoi due governi.
Giuseppe Conte travolto in TV, ecco che figura ha fatto su La7
In generale il Conte pensiero, che poi è quello dei suoi del Movimento 5 Stelle, è sempre lo stesso. Ospitato in molte trasmissioni siamo sempre alle solite cose. Ieri ha sottolineato come il fatto che a destra si gongola perché il governo Meloni è diventato più longevo del suo è una sorta di invidia che i primi hanno nei suoi confronti.
“Sono ossessionati da me”, così ha detto Conte commentando un post dell’account ufficiale di X del partito di Fratelli d’Italia. “Sono personaggi in cerca d’autore, Fratelli d’Italia è ossessionato dalla mia presenza. Agli italiani interessa che il governo Meloni abbia stabilito il record di durata o cosa ha fatto per il Paese? Agli italiani che interessa, che superi me o quello che fai per i cittadini?”, così ha proseguito l’ex Premier.
La Premier Meloni supera il Premier Conte, ecco in che classifica
Il governo della Premier Giorgia Meloni è in carica da 989 giorni, esattamente un giorno in più dei due governi Conte. In totale è salita all’11° posto di sempre, a poco più di un mese dal governo Renzi.
Naturalmente molto distanti i governi di chi ha guidato il Paese per più legislature, da Moro a De Gasperi, da Andreotti a Berlusconi (leader quest’ultimo di tutti i tempi con 3.339 giorni da Premier). Eppure Conte accusa Fratelli d’Italia di ossessione, ma è questo ciò che sembra avere lui nei confronti dell’attuale Premier.
Critiche a non finire, sempre e comunque, anche su cose che magari lui stesso anche se in maniera diversa ha fatto quando era Premier. Per esempio sul riarmo ecco l’accusa alla Meloni che ha accettato di portare al 5% le spese militari rispetto al PIL entro il 2035. Lui stesso aveva avallato e confermato l’accordo di portare al 2% la spesa militare che aveva sottoscritto Renzi in precedenza.
Ma se USA, NATO e compagnia bella lo pretendono cosa si può fare? Nemmeno lui disse di no all’epoca. Perché non ha detto no al 2% se era già un iper pacifista? Lui ieri si è difeso con la solita tiritera.
Di armi ho speso meno di quanto oggi spenderà la Meloni, e poi ho messo soldi sulla Sanità (ma c’era il Covid, cosa voleva fare, tagliare?) che l’attuale governo non mette. Fermo restando che sulla Sanità mai altro governo ha messo i soldi che ha messo l’attuale esecutivo, sarà anche vero che bisogna guardare a quanti soldi rispetto al PIL si mettono, ma in termini pratici ogni Regione dovrebbe aver goduto di più risorse oggi rispetto agli anni precedenti.
Giuseppe conte preso a pallate da Marianna Aprile
Ma lo show si è materializzato quando Giuseppe Conte è stato praticamente preso a pallate dalla conduttrice. Perché se Conte come Renzi e la Schlein usano questo paragone calcistico o sportivo in genere quando parlano di politica estera della Meloni, che nei salotti internazionali che contano, a detta loro, non tocca palla, ieri nella trasmissione In Onda Conte è stato preso a pallate.
L’argomento sono stati i suoi 988 giorni da Premier. Prima con un governo formato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Poi con un governo Formato da PD e Movimento 5 Stelle. In altri termini, due governi diversi, naturalmente anche come programmi e pure come provvedimenti. Un vero camaleonte diremmo noi.
L’argomento del dibattito sono stati i decreti sicurezza voluti da Matteo Salvini e pure la questione migranti.
Nel suo primo governo erano due i Vicepremier. Uno era Salvini per la Lega, l’altro era Di Maio per il Movimento 5 Stelle. Bene, il primo varò i decreti sicurezza che oggi Conte contesta, il secondo parlò dei barconi come taxi del mare da contrastare fermamente.
Cose che la conduttrice ha rimarcato, sostenendo che non fa certo bella figura un Premier che oggi dice di non essere mai stato in linea con quei provvedimenti e che però di fatto li ha avallati.
Una difesa strenua ma inutile quella dell’Ex Premier Conte
Mi ha mai sentito dire taxi del mare? I primi decreti sicurezza di Salvini avevano dentro cose oscene. Sono parole uscite ieri dalla bocca di Conte. Solo che la Aprile sottolinea che nonostante tutto ci ha messo un anno da Premier per correggere i decreti sicurezza dopo che li ha firmati.
Indispettito, stroncato con la solita difesa da autentico arrampicatore sugli specchi del leader che non passa giorno senza dimostrare, anche se non lo ammetterà mai, la voglia di tornare a fare il Premier. Ma da osservatori, sottolineare il fatto che un Paese come l’Italia ha bisogno di una guida forte non è certo una cosa che lui può aspirare a fare.
Se anche ieri durante la trasmissione In Onda, che non è certo Porta a Porta di Bruno Vespa, cioè non è una trasmissione amica del governo Meloni, Conte ne esce con le ossa rotte, parlare di guida forte non è plausibile. Subire, come la Aprile ha detto diverse volte ieri sera, l’operato dei Ministri da parte di un Premier è una brutta figura incontestabile. Come quando lui Premier mandò a processo Salvini solo dopo che Salvini aveva lasciato il governo che da gialloverde divenne giallorosso. Eppure quando fu il caso Almasri anche lui decise di dichiarare colpevole per la liberazione del torturatore libico da parte del governo, responsabile in solido la Meloni con il Ministro Nordio e gli altri rappresentanti del governo. Lui invece per i processi di Salvini anche se era Premier non è stato implicato.