In pensione a 61 anni e 7 mesi: per alcuni lavoratori possibile anche nel 2022

martina bianchi
In pensione più di 5 anni prima per questi lavoratori, il beneficio resta anche per il 2022.
pensione quindicenni

La pensione a 61 anni e 7 mesi non è un’utopia e anche se poco conosciuta permette ai lavoratori appartenenti ad una determinata categoria di accedere con più di 6 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia.

Pensione a 61 anni e 7 mesi

Si tratta di un beneficio riconosciuto a chi lavora di notte e a chi svolge un lavoro usurante. Accedere alla pensione raggiungendo la quota 97,6 con almeno 61 anni e 7 mesi di età e con almeno 35 anni di contributi (la somma di età e contributi deve dare come risultato 97,6).

Ma chi può beneficiare di questo pensionamento che, a conti fatti, è anche più conveniente della quota 100?

I lavoratori che rientrano nel lavoro usuranti sono quelli che svolgono una attività particolarmente faticosa sia dal punto di vista fisico che mentale e che, proprio per il ruolo ricoperto, è più soggetta a rischio di infortuni o, ancora, mette a rischio la salute.

I lavoratori che rientrano nella categoria degli usuranti sono :

  • impegnati in mansioni particolarmente usuranti;
  • notturni a turni e/o per l’intero anno;
  • addetti alla cosiddetta “linea catena”;
  • conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Per mansioni particolarmente usuranti si intendono:

  • “lavori in galleria, cava o miniera”, mansioni svolte in sotterraneo;
  • “lavori nelle cave”, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • “lavori nelle gallerie”, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento;
  • “lavori in cassoni ad aria compressa”;
  • “lavori svolti dai palombari”;
  • “lavori ad alte temperature”, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale;
  • “lavorazione del vetro cavo”, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • “lavori espletati in spazi ristretti” e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • “lavori di asportazione dell’amianto”.

Tutti questi lavoratori dipendenti, pertanto, al compimento dei 61 anni e 7 mesi se in possesso di almeno 35 anni di contributi e se la somma di età e contributi restituisce la quota 97,6 possono accedere al pensionamento. Per i lavoratori autonomi è richiesto, invece, di soddisfare la quota 98,6 e a parità di contributi maturati devono aver compiuto almeno 62 anni e 7 mesi.

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