L’attacco alla Premier sempre e comunque come tattica fissa. A volte a ragione, ma il più delle volte in maniera davvero paradossale. Questo è ciò che fanno continuamente e incessantemente le opposizioni. A volte finendo con delle figure non certo dignitose. Le stesse figuracce di cui accusano la Meloni finiscono con il farle i vari Giuseppe Conte, Elly Schlein e Matteo Renzi.
Le critiche alla nostra Premier
Criticata per il viaggio in America alla festa per l’insediamento di Donald Trump. Prima perché ci è andata, dall’odioso (per loro) Tycoon. Poi perché era in settima fila, quasi come una Majorette (definizione di Renzi), tanto per sminuire il fatto che era l’unica leader europea invitata.
Criticata prima e dopo per l’altro viaggio in America, stavolta per liberare la nostra giornalista Cecilia Sala. Il governo abbandona gli italiani, deve fare presto, deve scendere a compromessi pur di liberare la nostra connazionale. Così si parlava il giorno prima del viaggio di Meloni da Trump con la liberazione avvenuta poche ore dopo, per la giornalista. Complimenti alla Premier? Forse qualcuno, ma a denti stretti. E subito ecco l’inversione a U. La Premier non dice cosa ha dato in cambio per la liberazione della giornalista. Avrà offerto la liberazione di un presunto terrorista in cambio?
Opposizioni sempre alla carica, perché?
Che le opposizioni tutte, da Conte a Renzi, da Schlein al duo Bonelli-Fratoianni non perdano occasione per criticare, è un qualcosa che le opposizioni fanno sempre. Ma sarà sbagliata questa tattica visto che i sondaggi danno sempre ragione alla Premier come popolarità?
Pure il terzo viaggio negli Usa della Meloni fu criticato. Il motivo? Si parlava di dazi che Trump aveva messo anche alla UE con l’Italia compresa. La Meloni non è stata ricevuta da Donald Trump, non sa dove stare, se con l’Europa o con gli USA (come se fossero due cose in contrapposizione). Poi la Meloni da Trump ci va di nuovo, e con un discreto successo, sia per quanto riguarda l’accoglienza alla Casa Bianca, che per l’apertura ad un incontro tra Trump e vertici UE che fino a quel momento non era previsto e che la Meloni ha di fatto sbloccato. Eppure, ancora critiche, perché la nostra Premier non ha toccato palla, non ha voce in capitolo. Eppure, la Premier anche in questo caso è la prima leader europea ad essere andata da Trump per i dazi. Ma non basta.
Tra guerra e pace, ecco cosa sta accadendo adesso
E veniamo alle cose più recenti. La sinistra si appella alle fotografie. Prima ai funerali di Papa Francesco. Quando ci fu lo scatto tra Zelensky, Trump, Starmer e Marcon. E via le nostre opposizioni a contestare l’esclusione dell’Italia dai trattati di pace, fermo restando che la pace bisogna cercarla con Putin e non con Macron e Starmer, che adesso insieme a Merz sono diventati gli idoli di una sinistra che evidentemente ha carenze di leader. In Italia si tessono le lodi di Premier di altri Paesi, criticando la nostra. Lo fanno un giorno sì e l’altro pure i vari COnte, Renzi, Schlein e compagnia bella. Nostalgici di quando effettivamente noi italiani eravamo al traino della Germania della Merkel, della Francia e del Regno Unito? Oggi però abbiamo il Cancelliere tedesco che passerà alla storia come il primo Cancelliere che non è stato eletto al primo turno. Segno di una debolezza della sua maggioranza, nata da un accordo tra Partiti spesso agli antipodi, solo per evitare che al potere ci andasse l’ultra destra dell’AFD. E in Italia pensano che il problema siano le polemiche a distanza tra Salvini e Tajani? Il governo in Italia è stabile e ad ogni votazione lo dimostra. Oggi abbiamo il Regno unito fuori dalla UE. Quindi anche le lodi a Starmer lasciano il tempo che trovano. Lui può trattare da solo, perché è un Paese solo senza dover passare dalle beghe burocratiche europee.
Le lodi ai leader europei che a sinistra evidentemente piacciono
Ciò che fa più specie invece sono le lodi a Macron. Anche lui in Francia non gode di salute come popolarità e stabilità.
Vuole essere al centro del dibattito, tornare in auge e allora cosa fa? Prima cerca di inserirsi nel summit Trump-Zelesnsky a San Pietro, nel famoso faccia a faccia tra i due. Adesso per la recente “gita” in Turchia, ospiti di Erdogan, sempre per la pace, ecco che si fa riprendere con i favori delle telecamere a parlare con Trump al telefoni, sottolineando come stia parlando con Trump nonostante in America fossero le 6 del mattino. Lo show di Macron è ufficialmente in atto, e in Italia ci sono quelli delle opposizioni che lo lodano. Criticando la Meloni per non essere andata ad Istanbul. Il fatto è che la nostra Premier ha già ribadito come di mandare le truppe italiane in Ucraina non ne vuole sentire parlare. E allora, perché il pacifista Giuseppe Conte non dice che ha fatto bene?
La figuraccia di Conte, Renzi e Schlein, perché criticare la Meloni è un boomerang?
Siamo sicuri che sia la linea giusta per la pace quella di Macron e dei cosiddetti volenterosi? Non si fa certo un favore alla pace se un giorno dopo l’altro si cita il nucleare, l’invio di truppe europee in Ucraina e così via dicendo. Non è che alla fine ha ragione Salvini a dire che effettivamente sembra che a qualcuno la guerra piaccia?
Alla fine dei conti alcune considerazioni. Se è vero che la nostra Premier è inadatta o meglio, incapace come spesso la chiamano quelli delle opposizioni, perché il gradimento degli italiani, almeno sui sondaggi, è ancora alto? Prendiamo Matteo Renzi. Ormai in TV è una presenza fissa. Va ovunque, con lo stesso stile di sempre, cioè critica sempre e comunque alla Premier. Ma nonostante tutto, nonostante sia stato lui stesso Premier, perché al 2% era il suo partito e al 2% resta? Non è che sia colpa di quella tattica sbagliata prima citata? Lo stesso si può dire per M5S e PD, che sono stabili, ma che non recuperano terreno rispetto al Centrodestra.