La riforma delle pensioni oltre quota 102, ecco le novità

Mario nava
Ape contributiva, come funziona la novità di cui tanto si parla.
pensione

Non c’è solo quota 102 tra le ipotesi che si fanno in materia previdenziale e qualcuno dirà, meno male. Infatti se la soluzione scelta è la quota 102, una intera generazione di lavoratori, proprio quelli più penalizzati dalla fine di quota 100. 

Parliamo di alcuni nati nel 1960, soprattutto di chi ha già 38 anni di contributi ed ha sfiorato la quota 100 per via dell’età.

Tutti i penalizzati dalla quota 102


Quota 102 è un evidente inasprimento dei requisiti utili al pensionamento anticipato rispetto alla quota 100. Si passa da 62+38 a 64+38. 

Servono due anni in più di età, il che taglia fuori sia i nati nel 1960 che non hanno completato il requisiti anagrafico di quota 100 nel 2021, che i nati nel 1959 ai quali mancava poco per completare entro la fine del 2021 il requisito contributivo. 


L’Ape contributivo meglio di quota 102, ma penalizzante lo stesso


Per venire incontro a questa evidente penalizzazione per i lavoratori che invece andrebbero salvaguardati dallo scalone di 5 anni, ecco che si pensa ad una specie di Ape contributivo. Sarebbe una rivisitazione dell’Anticipo pensionistico sociale che potrebbe però avere nei 62 anni l’età minima di uscita. E basterebbero 20 anni di contributi. Si tratta di una misura che ha proposto anche Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps.

Libera scelta lasciata al lavoratore che potrebbe uscire dal lavoro a 62 anni accettando però un calcolo dell’assegno meno favorevole. Niente calcolo misto ma contributivo, anche se solo per gli anni che separano il lavoratore, dalla vera pensione di vecchiaia. Una soluzione che potrebbe salvaguardare  diritto ad uscire a partire dai 62 anni per chi ha di poco perso il treno della quota 100

Infatti, pur se penalizzante nell’immediato, soprattutto per chi ha carriere sopra i 18 anni di contribuzione prima del 1996 (si parla di taglio superiore al 30% come per opzione donna), si uscirebbe dal lavoro con i requisiti di chi è entrato in quota 100. Ed il taglio sarebbe temporaneo. Perché proprio come l’Ape sociale, anche questa Ape contributiva durerebbe fino si 67 anni di età, con conseguente passaggio arrivati a quella età, alla pensione di vecchiaia ordinaria. 

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