Ahi ahi Marco Travaglio. Il direttore del Fatto Quotidiano durante la trasmissione Accordi e Disaccordi a conduzione di Luca Sommi, dove Travaglio praticamente gioca in casa insieme ad Andrea Scanzi (quello che da i voti a fine puntata ai politici), ha accusato il governo di fare disastri anche sul lavoro. Ha rinfacciato alla Meloni di non aver fatto nulla e che i posti di lavoro creati, sui cui dati naturalmente non poteva contestare visto che sono ufficiali (un milione di posti di lavoro in più) sono dovuti ad una ragione che dovrebbe spingere il governo ad evitare di rivendicare il tutto come la Premier ha fatto il primo maggio con un video autopromozionale.
Travaglio smonta i numeri della Meloni, e la notizia è stata molto enfatizzata dal suo Fatto Quotidiano. Ora, che non tutto vada bene in Italia è una cosa chiara a tutti. Ma le invettive del direttore hanno una carenza, ovvero la soluzione. Perché ok l’attacco, le critiche e tutto il resto, ma poi bisogna vedere anche da dove si parte. E come si sa Travaglio è molto “protettivo” con il Movimento 5 Stelle. Anzi, pare che molti del M5S quando parlano, usano argomenti figli della narrazione di Marco Travaglio.
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Ok, i salari in Italia sono calati come potere di acquisto. Ma non sono calati perché sono diminuiti di importo. Sono calati perché è aumentata l’inflazione. Oggi si apprende da Marco Travaglio che creare un milione di posti di lavoro come ha fatto il governo, dipende dal fatto che agli over 50 sono state allontanate le pensioni.
E che pertanto non potendo andare in pensione hanno trovato un lavoro. Ma non è una colpa questa. Perché quale via alternativa a tutto questo c’era? Magari a Travaglio piacerà che agli over 50 si continuava a dare il reddito di cittadinanza come faceva il governo a cui Travaglio tesse le lodi. Non spiega Travaglio che ai tempi del governo Conte con il suo reddito di cittadinanza da 500 euro al mese, la situazione mica era migliore. Eppure i suoi grillini dicono di aver cancellato la povertà. Ma ad un over 50 senza lavoro, una cosa è dare un lavoro, che prevede pure contributi da versare e accumulare. Un’altra è dare un sussidio. Soprattutto se da cifre misere come lo erano quelle del sussidio caro ai grillini.
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Le accuse al governo sono quelle di aver creato posti di lavoro sottopagati, che rendono poveri i lavoratori. Ok, i salari non sono sempre dignitosi. Ma 500 euro al mese di reddito di cittadinanza erano dignitosi?
“Al governo fanno disastri non perché fascisti, ma in quanto incapaci: sono dei Re Mida al contrario”, queste le parole che ha usato Travaglio sul Nove, nella trasmissione prima citata.
Travaglio ha ragione quando dice che sono troppi gli italiani che hanno redditi sotto i 12.000 euro. Ma ai tempi del governo 5 Stelle, il Premier Conte e i suoi più che cercare soluzioni a dare lavoro a chi non lo aveva, aveva pensato di dare un sussidio. Con delle regole che non permettevano certo a chi percepiva l’aiuto, di trovare un lavoro, anzi, persuadendolo a non trovarlo visto che ogni 100 euro di reddito da lavoro veniva tolto al reddito di cittadinanza. Aprendo a soluzioni particolari come il lavoro nero. Perché chi prendeva poco di stipendio ha ben pensato di passare al nero per prendere come una sorta di arrotondamento, il reddito di cittadinanza.