Pensione a 60 anni o con 35,10 di contributi con le pensioni 7 anni prima

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Pensione a 60 anni o con 35,10 di contributi con le pensioni 7 anni prima previste da degli emendamenti al decreto Milleproroghe.
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Ci sono misure pensionistiche che consentono di anticipare la quiescenza ma tirando dentro oltre al lavoratore anche i sindacati e il datore di lavoro. Dal momento che sono misure di prepensionamento in cui sono interessate anche le aziende per cui un lavoratore dipendente è in servizio, parliamo dei cosiddetti scivoli. Uno molto importante è il contratto di espansione, di cui si è detto tutto già da tempo. Questa misura consente di anticipare la pensione di 5 anni per chi è in servizio presso aziende con almeno 50 dipendenti a libro paga. Prima del contratto di espansione però c’era la cosiddetta isopensione. Una misura simile al contratto di espansione, che consentiva ai lavoratori di accedere alla quiescenza fino a 7 anni prima e fino al 2023. Tutto come previsto dalla legge di Bilancio 2018 che stabilì di allungare al 2023 la possibilità di sfruttare 7 anni di scovolo anziché i previsti 4 anni.

Pensione a 60 anni o con 35,10 di contributi con le pensioni 7 anni prima, come funzionano?

Sembra che alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe, di cui tratta anche il quotidiano Il Messaggero, trattano proprio l’estensione fino al 2026 di questa pensione sette anni prima erogata grazie agli accordi su base sindacale tra lavoratori e datori di lavoro. Una pensione a 60 anni o con 35,10 di contributi con le pensioni 7 anni prima, è ciò che adesso si vorrebbe estendere fino al 2026. La misura, consentiva di anticipare di 7 anni fino al 2023 la possibilità di quiescenza.

Come funzionerebbe l’isopensione del decreto Milleproroghe

Pensione a 60 anni o con 35,10 di contributi con le pensioni 7 anni prima dell’isopensione. Questo ciò che emendamenti trasversali al decreto Milleproroghe vorrebbero. La misura permetterebbe alle aziende di avviare il cosiddetto turnover e di dotarsi di lavoratori più giovani rispetto ai lavoratori anziani che verrebbero mandati in prepensionamento. E questa opportunità, nel momento in cui si trovano ad essere arrivati a 7 anni dalla pensione anticipata ordinaria o a 7 anni dalla pensione di vecchiaia ordinaria. In pratica possibilità per chi ha 60 anni di età compiuti e naturalmente ha già 20 anni di contributi versati. Ma anche opportunità per chi, a prescindere dall’età, completa i 35 anni e 10 mesi di contributi versati. La misura è pagata dall’azienda che garantisce un assegno di prepensionamento pari alla pensione maturata alla data dell’uscita. Sempre a carico dell’azienda, anche i contributi contributi previdenziali da versare a nome del lavoratore prepensionato.

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