La pensione di vecchiaia si può raggiungere anche al compimento dei 63 anni e con soli 20 anni di contributi.
Si è portati, erroneamente, a pensare che per andare in pensione con 20 anni di contributi sia necessario per forza di cose aver compiuto i 67 anni. In alternativa, poi, ci sono sconti sull’età per i disabili all’80% (in questo caso l’accesso è a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini). Un altro sconto, poi, è previsto dalla Legge Dini per le mamme: 4 mesi in meno per ogni figlio avuto. Le mamme che hanno tutti i contributi versati nel sistema contributivo possono accedere alla pensione di vecchiaia:
- a 66 anni e 8 mesi se hanno un figlio;
- a 66 anni e 4 mesi se hanno due figli;
- a 66 anni se hanno 3 o più figli.
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Pensione a 63 anni con 20 anni di contributi
Quello che non tutti sanno, però, è che la Legge Dini definisce come “pensione di vecchiaia” non solo quella che si raggiunge a 67 anni con 20 anni di contributi, ma anche la pensione anticipata contributiva, quella che richiede 64 anni di età, 20 anni di contributi e un assegno di un importo prestabilito.
Il bonus riconosciuto alle mamme dalla Legge Dini, quindi, non si applica solo ai 67 anni, ma anche qualora la lavoratrice possa accedere alla pensione tre anni prima. In questo caso, in presenza di 20 anni di contributi, sono richiesti:
- 64 anni alla lavoratrice senza figli;
- 63 anni e 8 mesi alla lavoratrice con un figlio;
- 63 anni e 4 mesi alla lavoratrice con due figli;
- 63 anni alla lavoratrice che ha almeno 3 figli.
Per questa tipologia di pensione, come abbiamo accennato poco sopra, è necessario che l’assegno che si andrà a percepire sia pari a un determinato importo, fissato in 3 volte il trattamento minimo Inps. In base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024, però, anche l’importo dell’assegno da prendere diminuisce in base ai figli avuti e nello specifico la pensione a 64 anni (o 63 anni) richiede che l’assegno sia:
- 3 volte il trattamento minimo (1.603,23 euro lordi) per la generalità dei lavoratori;
- 2,8 volte il trattamento minimo ( 1.485,15 euro lordi) per le donne con un figlio;
- 2,6 volte il trattamento minimo (1.379,07 euro lordi) per le donne con due o più figli.