Pensione con 32 anni di contributi sia nel 2022 che nel 2023, ecco come fare

Luca
pensione con 32 anni di contributi

La previdenza italiana presenta talmente tante misure, deroghe, accezione che è difficile stare dietro a tutte le possibilità di uscita. E magari ci sono possibilità di pensionamento che neanche si prendono in considerazione perché non se ne conosce l’esistenza. Come quella che permette di uscire a 63 anni con soli 32 anni di contributi a una categoria specifica di lavoratori. Continuiamo a leggere per scoprire come fare ad andare in pensione con 32 anni di contributi.

La nuova Legge di Bilancio prevede la proroga di un altro anno per la pensione con l’Ape sociale. Il rinnovo è secco, ovvero mantiene tutti i requisiti dell’anno precedente. E si potrà continuare a uscire a 63 anni così come è accaduto nel 2022 e negli anni precedenti. Da quando, nel 2017, la misura è stata introdotta. Quello che non tutti tengono in considerazione, però, però, è che la misura prevede la pensione con 32 anni di contributi sia per il 2022 che per il 2023 per una categoria di lavoratori specifica. Scopriamo quale.

La pensione a 63 anni prorogata nel 2023

L’Ape sociale sarà prorogata anche per il 2023 senza cambiamenti. Questo significa che si continuerà a poterla usare come negli anni precedenti. La misura attualmente  permette di uscire a 63 anni di età ma con contributi che variano in base al profilo di tutela di appartenenza.

Si può accedere alla misura, infatti:

  • con 30 anni di contributi per caregiver, invalidi e disoccupati;
  • con 36 anni di contributi per lavoratori gravosi.

Pensione con 32 anni di contributi sia nel 2022 che nel 2023

 Ma non tutti sanno che c’è un terzo requisito contributivo con il quale si può accedere alla pensione in questione. E riguarda i lavoratori edili ma non solo. Sono ricompresi in questa categoria anche i ceramisti (con categoria ISTAT 6.3.2.1.2) e i conduttori di impianti per la formatura degli impianti di terracotta e ceramica (categoria ISTAT 7.1.3.3).

Si tratta di categorie che rientrano nei gravosi visto che per problematiche fisiche legate al lavoro possono incorrere in incidenti. E sempre per lo stesso motivo possono causare problematiche sul posto di lavoro che si potrebbero ripercuotere sulla sicurezza dei lavoratori. A 63 anni, ovviamente, l’operatività in questo settore non è la stessa di chi di anni ne ha la metà.

La sicurezza sul lavoro al primo posto

Proprio per tutelare la sicurezza sul lavoro non solo di chi è prossimo alla pensione, ma di tutti coloro che operano nel settore, quindi, la scelta è stata quella di inserire il lavoro edile tra quelli gravosi. E questi lavoratori possono richiedere la pensione con l’APE sociale e approfittare di questa misura solo con 32 anni di contributi.

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