Pensione in anticipo 2023 a chi ha perso il lavoro nel 2022, ecco come

Mario nava
Ecco come andare in pensione in anticipo 2023 a chi ha perso il lavoro nel 2022 ed ha sfruttato il periodo di Naspi.
Ecco come andare in pensione in anticipo 2023 a chi ha perso il lavoro nel 2022 ed ha sfruttato il periodo di Naspi.

Chi ha perso il lavoro, soprattutto se ha una determinata età corre il rischio di rimanere senza reddito e senza lavoro. Soprattutto alla luce di alcune regole stringenti sulla pensione. Un lavoratore che ha superato i 63 anni di età se perde la sua occupazione, potrebbe scontrarsi con quella dura realtà della crisi occupazionale che oggi comunque riguarda pure i giovani. E allora, ecco che l’INPS in alcuni casi viene incontro. Perché la pensione in anticipo 2023 a chi ha perso il lavoro nel 2022 non è una chimera. Esistono misure che consentono ad un disoccupato di accedere prima alla quiescenza. Ma come è possibile capire se si rientra in queste misure di pensionamento anticipato che sembrano anche misure di salvaguardia per i casi più disperati?

Pensione in anticipo 2023 a chi ha perso il lavoro nel 2022, la misura è in vigore

Il 2022 sarà ricordato come un anno di grave crisi economica e lavorativa. Attività di lavoro autonomo che chiudono, oppure dipendenti che perdono il posto di lavoro sono eventi all’ordine del giorno oggi. Nel frattempo la tanto agognata riforma delle pensioni che doveva consentire pensionamenti più facili è stata rimandata a data da destinarsi. Il governo ha introdotto la quota 103, che però, anche se ad una età abbastanza bassa, ha nella soglia contributiva dei 41 anni necessari, un vincolo piuttosto stringente. Chi ha perso il lavoro nel 2022, probabilmente può trovare nell’Ape sociale la soluzione. Infatti la misura, che riguarda i caregivers, gli invalidi e i lavori gravosi, riguarda anche i disoccupati. Bastano 63 anni di età e 30 anni di contributi per accedere a questa misura. Ma serve anche altro, perché per i disoccupati c’è da rispettare una condizione aggiuntiva.

Prima la Naspi poi la pensione, ma senza finestre e mesi di attesa

Il disoccupato che può andare in pensione con l’Ape sociale deve aver maturato almeno 30 anni di contributi versati alla previdenza sociale, e deve essere in possesso di almeno 63 anni di età. Il suo stato di disoccupazione però deve provenire da:

  • licenziamento individuale;
  • licenziamento per motivi disciplinari;
  • scadenza contratto di lavoro a tempo determinato;
  • licenziamento collettivo;
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria.

Come è ovvio, quelli prima citati sono i casi che permettono di avere accesso alla Naspi, cioè all’indennità per disoccupati INPS. Infatti il requisito aggiuntivo che serve per l’Ape sociale come disoccupati, è legato alla Naspi. Per avere diritto all’Ape sociale serve infatti aver completato il periodo di fruizione della Naspi. Quindi, un disoccupato di 63 anni di età che ha perso il lavoro nel 2022, andando in disoccupazione, nel momento in cui termina di percepire la Naspi nel 2023, se ha completato 30 anni di contribuzione, può andare in pensione con l’Ape sociale. E dal 2022 senza attendere i 3 mesi di distanza tra ultimo mese di Naspi percepito e domanda di pensione. Questo vincolo che inizialmente riguardava la Naspi, adesso è venuto meno perché fu abrogato nel 2022.

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