In genere una pensione ha una decorrenza prestabilita e basata sulla normativa applicata. Ogni misura ha una decorrenza prestabilita tra finestre, data di maturazione dei requisiti e data di presentazione della domanda. Ma in linea di massima una pensione decorre dal primo giorno del mese successivo a quello del completamento dei requisiti. Poi ci sono le misure che prevedono una partenza posticipata per via delle finestre di attesa. E ancora altre volte la decorrenza della prestazione parte dal mese successivo a quello della presentazione della domanda. Variabili quindi che sono da comprendere bene. Anche perché a volte durante il periodo che passa prima di prendere il primo rateo di pensione c’è chi può lavorare. In alcuni casi però la decorrenza del trattamento la decide il contribuente. Barattando per esempio una decorrenza anticipata con un calcolo meno favorevole della pensione.
Pensioni a 64 anni, ecco chi può scegliere il calcolo che vuole avere
Sulle pensioni si può scegliere la data di decorrenza? A dire il vero questa cosa non sempre è possibile. Però è altrettanto vero che ci sono casi in cui effettivamente è il contribuente a optare per la data di decorrenza del trattamento. Ma non senza alcune controindicazioni perché c’è da rinunciare ad un calcolo più favorevole della pensione.
Spesso si parla di cristallizzazione del diritto che stabilisce come, chi ha maturato il diritto alla pensione lo mantiene anche negli anni successivi ed anche se la misura viene chiusa o modificata. E questa cristallizzazione vale anche per le regole di calcolo della prestazione. Fino a quando una misura funziona in un certo modo, chi ha raggiunto per tempo i requisiti può sempre sfruttare l’uscita prevista ma può sempre sfruttare anche le regole di calcolo o di decorrenza della prestazione.
Cosa fare per scegliere al meglio tra decorrenza e calcolo della pensione
Si può andare in pensione di vecchiaia o in pensione anticipata contributiva godendo di una netta agevolazione anche oggi. Una cosa che riguarda le lavoratrici che hanno iniziato a versare dopo il 1995 è infatti il vantaggio della decorrenza anticipata della pensione in base al numero di figli avuto. Un vantaggio che è alternativo ad un altro favore che la normativa concede a queste lavoratrici e cioè un calcolo migliore della prestazione.
Tutto lasciato alla loro libera scelta. A 64 come a 67 anni con la domanda di pensione si può chiedere all’INPS un calcolo più favorevole o in alternativa che la pensione parta mesi prima con tanto di arretrati da percepire.
Pensione di vecchiaia e pensioni anticipate, ecco la decorrenza anticipata
Per le pensioni di vecchiaia oggi i requisiti sono noti a tutti. Infatti servono almeno 67 anni di età, almeno 20 anni di contributi e una pensione non inferiore come importo all’assegno sociale per chi non ha contributi prima del 1996.
Per le pensioni anticipate contributive servono almeno 64 anni di età, almeno 20 anni di contributi versati e una pensione non inferiore a 3 volte l’assegno sociale.
Chi ha avuto due figli o più può andare in pensione anticipata contributiva con un trattamento non inferiore a 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale. Se i figli sono solo uno, il limite sale a 2,8 volte.
E sono proprio i figli a determinare le due differenti scelte e i due differenti vantaggi che una lavoratrice può sfruttare. Nel 2025 tra l’altro è stato introdotto un maggiore vantaggio con ben 16 mesi di taglio sull’età pensionabile per le lavoratrici che hanno avuto più di tre figli.
Attenzione alle azioni che si compiono, la scelta è complicata
Lo sconto di 4 mesi a figlio fino a massimo 12 mesi con tre o più figli in vigore fino al 2024 adesso è passato ad essere un taglio fino a 16 mesi per chi ha avuto 4 o più figli. In questo modo è data facoltà di anticipare l’uscita nel 2025 fino a 65 anni e 8 mesi di età per le pensioni di vecchiaia. Oppure fino a 62 anni e 8 mesi per le pensioni anticipate contributive.
Una donna che compie adesso 67 anni, se ha avuto 4 figli ha maturato il diritto alla pensione a 65 anni e 8 mesi. Ed è da quella data che parte il calcolo della pensione e la sua decorrenza.
Ma scegliendo questa via si rinuncia al vantaggio del calcolo della pensione più favorevole. Partendo dal fatto che il calcolo delle pensioni con il sistema contributivo è basato sui coefficienti di trasformazione, che sono sempre migliori per chi esce più avanti con gli anni, in base ai figli avuti le lavoratrici possono godere di un calcolo più vantaggioso.
Per le donne che hanno avuto uno o due figli a 67 anni si può chiedere l’applicazione del coefficiente di 68 anni. Mentre con tre o più figli il coefficiente diventa quello dei 69 anni.