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Pensioni anticipate 2023 e pensioni 58 anni, le news

Tempo di novità per le pensioni per il 2023. Novità legate a doppio filo alla legge di Bilancio che il Governo Meloni sta ultimando. Le pensioni di vecchiaia ordinarie resteranno a 67 anni di età anche nel 2023. Ciò che cambierà sono le misure di pensionamento anticipato, ma alternative alle anticipate ordinarie naturalmente. Nuovi canali di uscita, tutti più o meno favorevoli. Ma ecco un quadro completo con tutte le news, alcune ancora in via di limatura.

Pensioni anticipate 2023 con il solo requisito anagrafico

CI sono delle misure pensionistiche che hanno nel requisito anagrafico l’unico utile alla pensione. Le pensioni anticipate distaccate dai limiti di età sono due, una è destinata a tutti i lavoratori, e si chiama pensione anticipata ordinaria. L’altra è la quota 41 per i precoci. I requisiti nello specifico sono, per la pensione anticipata ordinaria (ex pensione di anzianità ante-Fornero):

  • 42 anni e 10 mesi di contributi versati;
  • 35 anni di contribuzione effettiva da lavoro;
  • 3 mesi di finestra dalla data di maturazione del diritto alla pensione.

Per la quota 41 precoci invece il quadro cambia e abbiamo:

  • 41 anni di contributi versati;
  • 35 anni di contributi effettivi da lavoro;
  • un anno versato anche discontinuamente prima dei 19 anni di età;
  • svolgimento di una delle 15 attività di lavoro gravoso previste;
  • disoccupazione con ultimo mese di Naspi almeno 3 mesi prima della domanda;
  • invalidità pari o superiore al 74%;
  • assistenza ad un familiare stretto disabile grave e convivente da almeno 6 mesi.

Uscire dal lavoro nel 2023, alcune strade utili

Si può andare in pensione in anticipo, anche unendo alla carriera contributiva anche una determinata età. Diverse le pensioni anticipate 2023 che lo permetteranno. Per velocità di informazione, misura per misura elencheremo le opportunità e i requisiti, aprendo una pagina a se per opzione donna che deve ancora essere definita per bene e i cui requisiti al momento sono quelli previsti dalla bozza della legge di Bilancio ma ancora in procinto di essere rivisitati. Partiamo proprio da opzione donna che prevede una delle soluzioni più vantaggiose per andare in pensione, almeno come età. Potrebbero poter lasciare il lavoro nel 2023 le lavoratrici che:

  • hanno 58 anni di età ed hanno avuto 2 o più figli, 59 anni con un solo figlio e 60 anni le altre;
  • sono disoccupate;
  • addette di aziende che hanno avviato procedure di crisi;
  • sono invalide;
  • sono alle prese con l’assistenza di un familiare disabile;
  • hanno 35 anni di contribuzione effettiva;
  • accettano il calcolo completamente contributivo della pensione.

Le altre pensioni anticipate 2023 con le news

Inevitabile parlare di quota 103 per quanto riguarda la pensione anticipata 2023. Si tratta della grande novità 2023. Possono lasciare il lavoro quanti si trovano con:

  • almeno 62 anni di età già compiuti;
  • almeno 41 anni di contribuzione versata;
  • almeno 35 anni di contributi effettivi.

Le altre vie di uscita sono tutte misure ormai note, di cui l’Ape sociale spicca anche perché rinnovata di un altro anno. Con l’Ape sociale in pensione con:

  • 63 anni di età almeno;
  • 30 anni se caregivers, invalidi o disoccupati;
  • 32 anni se edili, ceramisti e conduttori di impianti per lavorazione e trasformazione terracotta;
  • 36 anni per tutti gli altri lavori gravosi;
  • lavoro gravoso svolto in 6 degli ultimi 7 anni o in 7 degli ultimi 10 anni.

Le altre anticipate 2023

Resterà attiva anche la pensione anticipata contributiva, che permette l’uscita:

  • con 64 anni di età minima;
  • con 20 anni di contributi minimi versati;
  • primo contributo versato dopo il 31 dicembre 1995;
  • pensione liquidata per importo pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale vigente l’anno di uscita.

Ok ancora nel 2023 alla pensione anticipata di vecchiaia con invalidità pensionabile. In questo caso servono:

  • almeno 56 anni di età per le donne;
  • almeno 61 anni di età per gli uomini;
  • non meno di 20 anni di contributi versati;
  • almeno l’80% di invalidità pensionabile certificata.
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