Quando si parla di pensioni una delle domande che tanti si pongono è il quanto prenderò di trattamento. Di conseguenza, importante è il quando andrò in pensione ma anche il quanto riceverò di pensione. Per esempio, tanti si chiedono quanto si prende di pensione con 20 anni di contributi. Oppure quanto si prende di pensione a 67 anni di età e con pochi contributi versati. Le domande di questo genere sono molteplici. E cambiano da contribuente al contribuente.
Pensioni: con 30 anni di contributi si superano 1.000 euro al mese? Ecco i calcoli
Che pensione prenderò con 30 anni di versamenti e potrei superare con questa carriera i 1.000 euro al mese? Una domanda di questo genere è comune a tanti senza ombra di dubbio. Perché non sono solo i requisiti di accesso alla pensione i fattori che maggiormente interessano i lavoratori e i contribuenti italiani ma anche gli importi delle pensioni. Oggi però analizziamo una misura che prevede un tetto massimo di pensione da prendere. Cioè una misura che non consente di prendere più di una determinata somma e che pertanto rende il calcolo più facile e potenzialmente inutile.
L’Ape sociale con 30 anni di contributi massimo 1.500 euro al mese
L’Ape sociale è una misura che doveva chiudere i battenti il 31 dicembre 2024 ma che continua anche oggi. L’Ape sociale accompagna il lavoratore ai 67 anni di età per cui è una misura a termine di accompagnamento alla pensione.
In effetti si può percepire a partire dai 63,5 anni di età. Ma a 67 anni la prestazione decade. E chi l’ha percepita deve presentare una nuova domanda all’INPS in modo tale da passare a prendere la pensione di vecchiaia. Quindi, come detto, con questa misura si può andare in pensione già a 63 anni e 5 mesi di età. Ma servono almeno 30 anni di contribuzione per alcune categorie di contribuenti e 36 anni per altre. La misura infatti non è destinata a tutti i lavoratori ma solo a chi rientra in una delle 4 categorie previste che sono i caregivers, gli invalidi, i disoccupati e gli addetti al lavoro gravoso (solo per questi ultimi servono 36 anni di versamenti).
Che pensione con 30 anni di versamenti?
Con l’Ape si va in pensione, appartenendo a quelle categorie prima esposte, a partire dai 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di versamenti. Ai disoccupati viene imposto di aver terminato di prendere interamente tutta la Naspi spettante. Ai caregivers viene imposto che da 6 mesi almeno debbano convivere con il loro familiare disabile grave sotto legge 104. Infine per gli invalidi serve un grado di invalidità non inferiore al 74%. Questo per chi può uscire con 30 anni di versamenti.
Invece sempre con 63 anni e 5 mesi e con 36 anni di versamenti, gli addetti al lavoro gravoso possono andare in quiescenza ma solo se il lavoro gravoso è stato svolto per 6 degli ultimi 7 anni o per 7 degli ultimi 10 anni.
A prescindere dalla categoria a cui la misura è destinata, le limitazioni dell’Ape sociale sono talmente rigide che possiamo confermare ciò di cui parliamo oggi, ovvero del fatto che a prescindere dall’importo del montante contributivo la prestazione non potrà mai superare 1.500 euro al mese. E dal momento che è una misura che non prevede trattamenti di famiglia, tredicesima, maggiorazioni, reversibilità e soprattutto rivalutazione annuale, chi per esempio ha diritto a 2.000 euro di pensione lorda al mese dovrà accontentarsi per tutti gli anni che mancano ai 67 anni e per tutti i mesi in cui incasserà l’Ape, di un trattamento sempre uguale pari a 1.500 euro al mese.