Perché la contribuzione effettiva è importante per le pensioni e cosa devono fare i lavoratori 

Mario nava
Andare in pensione prevede una serie di requisiti da rispettare, a prescindere dalla misura che si sceglie per lasciare il lavoro.
pensioni

 
Chi raggiunge 67 anni di età e insieme 20 anni di contributi versati può andare in pensione. La misura si chiama pensione di vecchiaia. Chi ha raggiunto i 64 anni di età ed i 20 anni di contributi ed ha iniziato a lavorare dopo il 1995, può avere diritto alla pensione anticipata contributiva. E poi 63 anni di età e 30 (o 36) di contributi possono essere utili all’Ape sociale. E potremmo continuare per molto ad elencare misure che vedono nell’età e nei contributi i limiti per poterle incassare. Ma a volte ci vuole altro, e così età e contributi da soli non bastano.  

La pensione anticipata e cosa sono i contributi effettivi 

Per contributi effettivi nel sistema previdenziale si dovrebbe parlare di contribuzione che lo stesso lavoratore ha versato, da solo o per il tramite del datore di lavoro, per periodi di lavoro svolto. La contribuzione figurativa invece riguarda periodi di non lavoro, agevolati dall’INPS che copre lo stesso periodo di contribuzione in genere utile sia al calcolo che alla misura della prestazione. L’importanza della contribuzione effettiva è evidente per tutte le misure distaccate dai limiti di età.

L’esempio di Quota 41

Per esempio la Quota 41 prevede che il lavoratore, oltre a svolgere una mansione gravosa (o ad essere disoccupato, invalido o con invalidi nel nucleo familiare), ed oltre ad avere un anno dei 41 di contributi necessari, versato prima dei 19 anni di età, deve avere la giusta contribuzione minima effettiva. Infatti 35 anni dei 41 di contributi utili alla Quota 41 devono essere effettivi. Non vanno conteggiati, per il raggiungimento dei 35 effettivi, quelli figurativi ma solo di disoccupazione e malattia.  

Senza i 35 effettivi non c’è nessuna cosa da fare per andare in pensione 

Anche la pensione anticipata ha lo stesso meccanismo, anche se la contribuzione totale necessaria è pari a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne. Anche in questo caso 35 devono essere effettivi, come anche per i 38 utili alla quota 100 prima e alla quota 102 dopo. Senza raggiungere questi 35 anni di contribuzione neutralizzata da figurativi per malattia e indennità di disoccupazione INPS, i contributi totali possono anche essere superiori a 41 per la relativa quota o a 42,10 per le pensioni che una volta erano quelle di anzianità.  

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