L’INPS ti sospende la pensione, non sottovalutare la nuova lettera che hai ricevuto L’INPS ti sospende la pensione, non sottovalutare la nuova lettera che hai ricevuto

Pensione anticipata 2023, quali misure restano per i lavoratori?

Andare in pensione nel 2023 con le anticipate ha diverse strade che resteranno percorribili

Nel 2023 nel sistema previdenziale italiano e sulle pensioni potrebbero verificarsi due circostanze. Se si interviene con una riforma e con nuove misure, cioè con una vera riforma, molte delle misure oggi in vigore potrebbero essere modificate. Cambierebbero requisiti di accesso, vincoli, limiti e vantaggi. Se invece tutte rimane com’è oggi, si assottiglierebbero le possibilità di pensione anticipata per i lavoratori. E la via più probabile ad oggi appare quest’ultima.

Le pensioni nel 2023 e cosa accadrebbe se tutte resta invariato

Niente pensione con l’Ape sociale che scade il 31 dicembre prossimo. Quindi addio alla pensione a partire dai 63 anni di età per chi svolge lavori gravosi, per chi è invalido, per chi ha un invalido a casa o per i disoccupati. Niente opzione donna, perché anche questa misura scade il 31 dicembre prossimo. Nessuna altra lavoratrice dipendente potrà uscire con 58 anni di età e 35 anni di contributi e nessuna altra lavoratrice autonoma potrà lasciare l’attività con 59 anni di età e 35 anni di contributi versati. E addio pure alla pensione a 64 anni con 38 anni di contributi con la Quota 102. Anche questa misura scade infatti a fine anno.

Pensionamenti in anticipo nel 2023, ecco quelle che restano

Per invalidi, caregivers, disoccupati e per le 15 attività di lavoro gravoso oggi previste, nel 2023 ci sarebbe la possibilità di sfruttare Quota 41. Il lavoratore dovrebbe raggiungere i 41 anni di contributi totali, i 35 anni di contributi effettivi senza malattia o disoccupazione e l’anno di contribuzione anche discontinuo completato prima dei 19 anni di età. Resteranno invariate le pensioni anticipate ordinarie, e sarà così fino al 2026. Quindi donne in pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi versati e uomini in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi versati. A 64 anni disco verde per i contributivi puri e la loro anticipata contributiva. Bastano 20 anni di contributi versati, assenza di lavoro al 31 dicembre del 1995 e una pensione di oltre 1.310 euro al mese, ovvero una pensione pari o superiore a 2,.8 volte l’assegno sociale. A 56 anni le donne e a 61 anni gli uomini, anche nel 2023 potranno uscire gli invalidi all’80%. Sono i lavoratori che hanno almeno 20anni di contributi e una invalidità pensionabile riconosciuta dall’INPS e non dalle ASL, pari ad almeno l’80%.