Riforma pensioni 2024, permettere l’accesso anche con pochi contributi

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La riforma pensioni 2024 dovrebbe prendere in considerazione anche l’ipotesi di non sprecare più nessun anno di contributi versato.
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Una cosa che nessuno sta prendendo in considerazione in questa riforma pensioni 2024, è chi ha pochi contributi versati.

Solitamente se si versano meno di 20 anni di contributi non si raggiunge nessun diritto alla pensione e quei versamenti vanno perduti. A meno che non si ricada nel sistema contributivo puro e a quel punto si può aspirare alla pensione di vecchiaia a 71 anni con almeno 5 anni di contributi.

Riforma pensioni: i contributi andrebbero sempre valutati

Perché se si arriva ai 67 anni con, magari, 17 anni di contributi la pensione non spetta? Perchè non erogare la pensione maturata con 17 anni di versamenti visto che il lavoratore li ha pagati?

Un controsenso della previdenza che non permette di ricevere il ricavato di quello che si è versato perché non si raggiunge una determinata soglia.

Più giusto sarebbe permettere a chiunque di accedere alla pensione a prescindere dai contributi versati, magari fissando un minimo come nel sistema contributivo a 5 anni. Ma valorizzare in ogni caso i contributi versati.

Ci sono casi, infatti, in cui per pochi mesi di contributi mancanti la pensione di vecchiaia viene negata e si costringe il lavoratore, se in possesso dei requisiti reddituali, a richiedere l’assegno sociale. Non sarebbe più sensato pagargli la pensione che ha maturato con i propri contributi piuttosto che erogare una prestazione assistenziale?

Forse i legislatori dovrebbero pensare di estendere quello che prevede la pensione di vecchiaia contributiva a 71 a tutti i lavoratori per non permettere più che nessun contributo versato vada perduto.

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