spese scolastiche spese scolastiche

Spese scolastiche: Libri di testo da scaricare nel 730, ecco la novità

In arrivo la possibilità di detrarre dal reddito anche le spese per cancelleria e libri di testo, ecco da dove nasce questa novità.

Ogni famiglia italiana che ha dei figli a scuola sa che le spese di istruzione sono tra le voci del bilancio familiare che ogni mese di settembre aumentano a dismisura. Non che nel prosieguo dell’anno non si spendono dei soldi, ma settembre con l’avvio dell’anno scolastico è il momento clou di queste spese. Lo Stato ha delle agevolazioni molto buone che riguardano lo sgravio fiscale delle tasse scolastiche, delle spese di iscrizione, della retta della mensa scolastica, delle gite e anche delle attività extra scolastiche ma collegate allo studio dei figli. Ma ci sono voci di spesa che non prevedono agevolazioni. E sono spesso le voci di spesa maggiore da sostenere. Parliamo dell’acquisto del materiale scolastico, dai libri di testo al materiale di cancelleria. Sui libri non mancano agevolazioni a carattere locale, tra Regioni, Province e Comuni. Ma si parla di bonus che spettano il più delle volte a famiglie che hanno ISEE basso e che vivono in condizioni di indigenza. Ecco quindi che adesso nasce una novità molto interessante che il governo sta studiando. Estendere la detrazione dal reddito anche delle spese per libri scolastici e cancelleria.

Spese scolastiche: Libri di testo da scaricare nel 730, ecco la novità

La nuova idea che potrebbe trovare posto nella legge di Bilancio tra le novità fiscali è la detrazione al 19% delle spese per libri e cancelleria. Come dicevamo sono tra le voci di spesa maggiore per le famiglie italiane alle prese con le spese scolastiche in genere. Recuperare il 19% di quanto speso nell’anno precedente quello della dichiarazione dei redditi sarebbe importante. Si ragiona sul come mettere in atto questa novità. Sulla eventuale franchigia da usare, ovvero se concedere lo sgravio solo oltre una determinata somma come accade per esempio con le spese sanitarie. Oppure se fissare un tetto massimo di spesa a figlio come accade con molti oneri detraibili oggi. L’agevolazione quindi riguarderebbe i contribuenti che presentano le dichiarazioni dei redditi, sia con il modello Redditi PF che con il modello 730.

Come potrebbe funzionare lo sgravio?

Sembra che allo studio ci sia anche un modo per collegare la detrazione spettante all’ISEE del nucleo familiare. In modo tale da concedere l’agevolazione a chi ne ha bisogno o quanto meno in modo da concedere di più a chi più ne ha bisogno. Troviamo difficile però che una detrazione IRPEF diventi collegata all’ISEE. Pensiamo piuttosto che si arrivi a fissare una soglia massima di reddito entro cui il contribuente deve restare per godere dello sgravio. Parliamo quindi di una agevolazione dai connotati fiscali, che però rischierà di generare le solite polemiche sulla capienza fiscale. Perché in effetti lo sgravio riguarda chi le tasse le paga perché ha un reddito superiore per esempio a 8.500 euro. Più reddito ha più IRPEF versa e maggiore è lo sgravio che può sfruttare. Al contrario, chi è sotto 8.500 euro non può sfruttare nessuna detrazione essendo nella no tax area. Di conseguenza non potrebbe recuperare nulla sui libri di testo che comunque dovrebbe comprare. E chi ha redditi sopra la no tax area ma non molto elevati, rischia di recuperare meno sui libri rispetto ad uno che ha redditi più elevati. Sono le solite storture di queste agevolazioni sulle tasse.