tasse tasse

Tasse tagliate ai lavoratori, ma i conti dicono il contrario, ecco perché

Durante un convegno con i commercialisti la Premier Meloni ha confermato l’iniziativa del governo di rivedere per l’ennesima volta l’IRPEF. Un nuovo ritocco all’Imposta dopo quello inserito nel 2024 con il passaggio da 4 a 3 scaglioni di imposta.
nemmeno il tempo di lanciare una iniziativa e già arrivano le critiche. Con stampa, Tv e opposizioni all’attacco, alla ricerca di cavilli che rendono una misura di per sé ottima come quella del taglio IRPEF al ceto medio, penalizzante per qualcuno.
Per esempio sul Fatto Quotidiano, un giornale sicuramente non favorevole alla Meloni e spesso molto critico con tutto il suo entourage, da Marco Travaglio a Luca Sommi, da Andrea Scanzi a Giacomo Salvini e fino a Tomaso Montanari ecco uscire già il primo dato. Sul nuovo taglio del cuneo fiscale introdotto nel 2025 il governo pare abbia toppato. Un cuneo fiscale che prima era sulla parte contributiva e adesso è diventato sulla parte fiscale.

Tasse tagliate ai lavoratori, ma i conti dicono il contrario, ecco perché

E sul Fatto Quotidiano parlano di beffa fiscale per i redditi bassi. Se fino al 2024 il taglio del cuneo fiscale era uno sgravio contributivo, adesso ha cambiato veste con una serie di bonus fiscali,

Stando ai dati che cita il quotidiano, il nuovo taglio ha generato una perdita netta per circa 800.000 lavoratori ma anche una maggiore esposizione al cosiddetto drenaggio fiscale. Un termine tecnico che riguarda l’aumento della pressione fiscale tra imposte dirette, indirette e così via dicendo, in base al PIL.

In base a quanto si apprende, c’è il concreto rischio che verranno azzerati i benefici di questa nuova veste del taglio del cuneo fiscale in presenza di inflazione. Perché le tasse aumentano anche se lo stipendio dal punto del potere di acquisto vale meno.

Pare che l’allarme di cui parla il Fatto Quotidiano nasca da un rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio secondo cui le nuove aliquote aumentano l’impatto dell’inflazione sul prelievo a carico dei lavoratori dipendenti. “Secondo l’UPS “l’intensificazione del prelievo fiscale derivante dall’interazione tra inflazione e progressività rischia di erodere in misura significativa gli incrementi nominali delle retribuzioni con rilevanti conseguenze sulla loro dimensione reale”.